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Turchia: venti giornalisti, inclusi i vertici del Sindacato dei giornalisti della Turchia, sulla lista nera della polizia

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Lo scorso 9 settembre i partner del consorzio MFRR hanno reso pubblico un comunicato sull’ennesima pressione indebita in Turchia alla libertà di stampa. Lo riportiamo qui integralmente

I partner del consorzio Media Freedom Rapid Response (MFRR) esprimono la loro solidarietà ai venti giornalisti che sono stati annoverati nella lista nera del Direttorato Generale per la Sicurezza (EGM) della Turchia a causa dei loro articoli. Ci uniamo al Sindacato dei giornalisti della Turchia nel denunciare questo palese tentativo di intimidazione nei confronti di giornalisti indipendenti e sindacati

Il 5 settembre la Mezopotamya News Agency (MA) ha rivelato che l’EGM ha stilato una lista nera in Turchia con i nomi di 20 giornalisti in risposta agli articoli che essi avevano pubblicato sulla rivista online Journalist Post, un periodico coordinato da giornalisti in esilio. Per il momento, nessun provvedimento legale è stato intrapreso nei loro confronti.

Il documento riservato contenente la lista nera è stato divulgato durante il processo a Dicle Müftüoğlu, capo redattore della MA, accusato di terrorismo. Secondo i resoconti dei mezzi di informazione, la lista è stata redatta sulla base di informazioni raccolte dai servizi segreti contro il movimento di Fethullah Gülen per il dipartimento antiterrorismo della polizia. Stando a queste informazioni di intelligence, il Dipartimento degli Affari Esteri dell’EGM ha classificato il Journalist Post come organo di informazione controllato dal network di Fethullah Gülen.

Dal 2020, in tutto il mondo, sono state quattro le edizioni speciali del Journalist Post pubblicate come parte della campagna di solidarietà a favore della libertà di stampa e di espressione, per un totale di 74 articoli, interviste, notizie e analisi redatti in turco, inglese e tedesco da giornalisti ed accademici provenienti da 32 differenti paesi.

La lista include i nomi dei giornalisti coinvolti nella gestione della rivista e quelli che hanno contribuito, gli estremi dei loro documenti, le posizioni che ricoprono e l’esistenza di procedimenti penali a loro carico registrati nel sistema giudiziario turco.

I giornalisti coinvolti sono: Engin Sağ, Şemsi Açıkgöz, Mustafa Kılıç, Yüksek Durgut, Ramiz Kılıçarslan, Necdet Çelik, Hasan Cücük,  İsmail Muhammet Sağıroğlu, Enes Cansever,  Basri Doğan, Türkmen Terzi, Vedat Demir, Rabia Yavuz Türe, Yunus Erdoğdu, Naciye Nur Kılıç, Erkan Pehlivan, Erkin Emet, Dicle Müftüoğlu, Dicle Fırat (Copresidente di Journalists Association DFG), Mustafa Kuleli (Segretario Generale del Sindacato dei Giornalisti della Turchia e Vicepresidente della Federazione Europea dei giornalisti) and Gökhan Durmuş (Presidente del Sindacato dei giornalisti della Turchia).

Nella lista dei 20 giornalisti anche Mustafa Kuleli, Vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti, che ha dichiarato: “Il regime di Erdoğan sta tentando di criminalizzare giornalismo ed attivismo accostandoli al terrorismo. È un tentativo di intimidazione. Noi continueremo a difendere i giornalisti, il giornalismo e la democrazia. Come ho riferito nell’articolo che mi è valso l’inclusione nella lista nera: la Turchia è più grande di Erdoğan. Alla fine il popolo turco sconfiggerà la tirannia ed il dispotismo”.

Il nostro consorzio fa appello alle autorità turche affinché mettano fine alla repressione dei difensori della libertà di stampa ed affinché non vengano avviati procedimenti giudiziari nei loro confronti. Ricordiamo che trentotto giornalisti ed operatori dei media sono ancora incarcerati  nelle prigioni turche per aver svolto il loro lavoro a favore dell’interesse pubblico.

 

Firmato:

Article 19 Europe

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

International Press Institute (IPI)

OBC Transeuropa (OBCT)


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