Oggi a Calimera in provincia di Lecce mentre lo Stato, un’intera comunità, una famiglia si stringono attorno al ricordo di Antonio Montinaro, capo scorta di Falcone, e a tutte le vittime della strage di Capaci e della mafia, qualcuno ha pensato bene di infangare ancora una volta questa terra con scritte infamanti contro l’antimafia sociale. “L’antimafia tortura’, hanno scritto.
Il tutto a pochi passi dalla teca che contiene i resti della Quarto Savona 15, la Fiat Croma saltata in aria quel 23 maggio del 1992. La Digos indaga, per risalire ai responsabili del gesto, al vaglio telecamere di videosorveglianza.
Un gesto che non pare casuale in una giornata in cui a Calimera si ricorda il poliziotto scomparso e oggi 8 settembre avrebbe compiuto 60 anni, alla presenza della vice capo della polizia Maria Luisa Pellizzari,del figlio Giovanni e della sorella Tilde.
Il Salento non è questo.
Il Salento non è la vigliaccheria di chi imbratta i muri e fugge di spalle.
Non è tutto questo schifo.
Il Salento vero, quello della maggior parte della gente, ci mette la faccia. E il sudore. E il dolore e le lacrime. La dignità, ci mette.
Come Antonio, figlio di pescivendolo come me.
E ricordo a questi vili untori del virus dell’ignoranza, che sì, come dice il procuratore Gratteri, ci siete voi “ma ci siamo anche noi”.
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