Eravamo chiamati “la città degli elicotteri” per le continue retate all’alba di criminali, mafiosi e politici corrotti, siamo diventati la “città dei diritti”.
Una scelta di impegno e di valori fatti quella che venne fatta dalla prima amministrazione Coletta nel 2016. Una scelta di visione sostenuta da una maggioranza civica forte nei numeri e coesa quanto è bastato per portare avanti nei fatti e negli atti scelte di coraggio, dalla rivoluzione di Abc (azienda speciale per la raccolta rifiuti , quasi un unicum nel Centro-sud, proposta dai docenti universitari come spunto di tesi universitarie per l’eccezionalità che rappresenta) all’altrettanto rivoluzionaria adozione di una trentina di regolamenti, per governare in trasparenza la giungla della discrezionalità (leggi clientelismo). Coraggio contro il “sistema Latina”: una città diventata l’eden per le attività predatorie di politici , approfittatori della mancanza di anticorpi della società civile che ha assistito attonita per anni, incapace di reagire.
Assuefazione all’esercizio di potere che era di fatto spartizione di denaro pubblico, attraverso gli appalti, gli incarichi, l’utilizzo anomalo di affidamenti diretti e di proroghe senza gara, a vantaggio dei soliti.
Su questa logica è riuscita a nascere una mafia autoctona che si è insinuata in un tessuto sociale e politico fragile che ha contaminato il territorio circostanze. Commissariamenti, sindaci arrestati, pentiti che chiamano in causa politici, la magistratura che non riesce a far fronte alla mole di lavoro che il nostro territorio produce. Questo abbiamo trovato quando ci siamo insediati e ne parla una relazione pesantissima della Corte dei Conti che ha riletto la vita amministrativa di quegli anni. E quei danni ancora i cittadini di Latina vengono chiamati a pagare con le condanne dell’Ente che arrivano a distanza di anni.
Cambiare il paradigma della politica spostando il baricentro verso le persone e i loro bisogni, immaginare servizi nuovi in una città sostenibile è stato ed è il lavoro più arduo perché chiede ai cittadini di fare uno sforzo verso il bene comune, abbandonare la logica solipsistica e il ricatto del clientelismo.
Damiano Coletta e il suo movimento civico sono diventati un’anomalia nel sistema. Una intollerabile e imprevista incursione nella vita cittadina che ha rivoluzionato affari e prospettive. Alla terza conferma come sindaco, lo aspetta una nuova sfida contro il sistema.
Riuscirà il medico a dare gli anticorpi necessari per resistere?
(Nella foto il sindaco di Latina, Damiano Coletta, alla consegna del Premio di Articolo 21 per la comunità di Latina)
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