Rispetto la morte della regina Elisabetta, a cui riconosco di aver svolto il suo ruolo con dedizione. Ma il fatto è che non attribuisco alcun ruolo ad un re o a una regina. Se non quello di interpretare una meta-vita, dove il popolo possa assistere a nascite, matrimoni, scandali e morti, estasiato da una scenografia fatta di castelli, carrozze, guardie, cavalli e cani (se un re va in bicicletta non serve a niente).
Per emozionarsi a questo spettacolo bisogna calarsi nei panni del suddito. Io invece credo che nessuna persona debba inchinarsi verso un suo simile. Ciò detto, va dato atto alla regina della sua serietà, rispetto ad altri coronati inconsistenti. Il fatto che sia morta l’8 Settembre a noi italiani ricorda un nostro re, che invece di fronte alle difficoltà è scappato. Paragone doloroso, ma superato dall’avvento di una splendida Costituzione, che proclama l’uguaglianza, un principio difficile da attuare. Ma da allora, il sangue blu è tornato rosso. Per tutti.
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