Straordinario successo planetario di pubblico per i reiterati funerali di Elisabetta. I media mondiali non hanno perso un solo minuto delle interminabili cerimonie. Quello che stupisce è che non è giunto nessun commento, anche velatamente perplesso, per una serie di messaggi a dir poco fuorvianti che mi è sembrato di cogliere durante gli zapping e lo slalom che ci obbligavano le ridondanti immagini. Personalmente mi rassegno alla unicità di opinione contraria. Per inciso se si digitano su Google le parole “Mafia elettorale” si presenta un solo articolo sull’argomento.
Ecco che quello che trapelava nelle cerimonie era un messaggio malcelato di violenza militaresca, tutto fatto di colpi di cannone, affusti di cannone e militari di ogni arma. Con una predilezione per la marina (anche per le divise reali) che, un tempo, garantiva il dominio inglese sui mari. Ovviamente tutto secondo il protocollo reale, che proprio ai tempi coloniali rimanda. Forse noi pacifisti irriducibili restiamo legati al pensiero di Albert Einstein che affermava: “Trovo mostruoso che il popolo possa entusiasmarsi per una marcia militare, dopo le guerre mondiali”. Oggi, che la terza guerra mondiale è in corso, le parate militari ci sconvolgono ancor più, siano esse a Pechino, che a Washington o Berlino. Perché quello di Elisabetta è stato un funerale militare. Una immagine di potenza che ha ridicolizzato il suo ruolo di Capo della Chiesa Anglicana, lei tramite verso Cristo.
Ma in fondo si è trattato soltanto di uno spettacolo, per qualche milione di presenti e quattro miliardi di telespettatori. Ma il mondo anglosassone con lo spettacolo influenza le menti del pubblico mondiale, non per niente lo “star sistem” anglofono è coordinato in analogia ai trattati segreti che, da quasi un secolo, sono vigenti tra USA, GB, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Non per caso chi opera ad Hollywood appartiene quasi soltanto alle cinque nazioni elette.
Come per i super funerali, i film in lingua inglese hanno sempre un super eroe che, da solo, sconfigge i cattivi, spesso della stessa classe sociale. Tutto fondato sulla forza, per cui la storica frase: “Che la forza sia con te!”. Noi latini ci accontentiamo dell’intelligenza. Se ci è consentito.