Prato, 22 settembre 2022 – “Siamo grati al giudice del Tribunale Penale di Prato per averci ammessi come parte civile e aver compreso quanto la nostra presenza nei processi di tutta Italia per difendere il dolore delle famiglie dei lavoratori, soprattutto in quelli che non hanno alcun rilievo mediatico, sia particolarmente sentita per la vicinanza morale e solidale con cui partecipiamo ai processi”, dichiara il Presidente Nazionale ANMIL Zoello Forni.
“Negli ultimi 5 anni questa attività ci ha visto in prima linea in oltre 80 processi – aggiunge il Presidente Forni – in quanto, come Associazione che raccoglie oltre 300.000 iscritti, sappiamo più di chiunque altro cosa vuol dire perdere un proprio caro e ritrovarsi soli tra dolori e difficoltà economiche. Per questo abbiamo voluto essere vicini anche alla famiglia di Luana e il nostro auspicio è che le pene per queste morti sul lavoro siano sempre giuste, per chiunque sia responsabile della morte o dei danni alla salute e alla vita di ogni lavoratore”.
“Quanto alla tutela dei familiari delle vittime – sottolinea il Presidente ANMIL – ribadiamo l’importanza di tener conto dei danni e delle ricadute che colpiscono i congiunti, di cui non si parla mai. Infatti, non appena si sarà costituito il nuovo Governo – continua Forni – di fronte ai vertiginosi numeri degli infortuni sul lavoro che accadono quotidianamente nel nostro Paese, non smetteremo un attimo di stimolare tutti i protagonisti della sicurezza”.
“Troppi genitori e figli piangono per queste tragedie che dovrebbero sempre essere evitate – conclude Forni – e proprio per rispetto di tutte le vittime del lavoro chiederemo con forza al Parlamento, la messa in discussione di una proposta di legge che riveda interamente il Testo Unico Infortuni del 1965, per il quale oggi vengono esclusi da ogni forma di tutela, o trattati in modo iniquo, lavoratrici e lavoratori che pagano con la propria vita e salute il mancato rispetto delle norma antiinfortunistiche, con danni per i quali i veri responsabili non pagano mai”.
Il Giudice dell’udienza preliminare, Francesca Scarlatti, ha dunque consentito all’Associazione, rappresentata ed assistita in giudizio dall’Avv. Maria Luigia Tritto, di far parte del procedimento accanto ai familiari della vittima e torneremo in aula il prossimo 27 ottobre per seguire i lavori processuali che ci auguriamo siano brevi e non lascino spazio a fraintendimenti sulla gravità del comportamento dei datori di lavoro di Luana.
In tale sede il Giudice sarà chiamato a pronunciarsi sulle richieste di riti alternativi nonché su quella di citazione del responsabile civile (la ditta in cui si è verificato il fatale incidente) avanzata proprio dal nostro legale di fiducia.
“Domenica 9 ottobre – aggiunge Forni – saremo a Fiume Veneto (PN) per celebrare la 72ͣ Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro ospitati da un’azienda del territorio, la Cleber S.p.a, e teniamo a ringraziare, come ogni anno, il Capo dello Stato per averci concesso l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Le celebrazioni si svolgeranno in numerose città italiane per chiedere, con sempre maggior voce, la fine di questa strage quotidiana”.
Il brano “102 passi” di Stefano Corradino è dedicato a una storia tragica di infortuni sul lavoro