l calciomercato è, ancora, un mondo per uomini, in cui le donne “bionde o more, belle, slanciatissime sui tacchi” (così sono descritte oggi in un articolo sul gran finale al Gallia) possono essere solo “hostess, che sorridono ai lavoratori del calcio”. Dunque, donne immagine, solo corpo e niente testa, perché tutto il resto, il lavoro, le trattative, le decisioni, le operazioni di acquisto/vendita, possono farle ‘solo’ gli uomini. Basta con questo racconto infarcito di stereotipi e di sottovalutazione: ci sono calciatrici, allenatrici, procuratrici, amministratrici delegate, presidenti. E ci sono giornaliste. Il mondo, anche quello del calcio, sta cambiando, ma qualcuno ancora non se ne è accorto, anche nei media. O non vuole accorgersene. Le donne, al Gallia, non servono “a far palpitare i cuori”..
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