Per contrapporci alla deriva, il Laboratorio Padova come traiettoria per nuove idee e azioni dal sapore inclusivo

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Anche nel mondo del giornalismo come dice il Presidente Giulietti ci si trova a dover fare i conti con situazioni di profondo disagio, in cui si può assistere a discriminazioni e molestie di ‘croniste e cronisti, molti dei quali precari, senza contratto, senza assicurazione, senza diritti’. Sembra che il mondo del lavoro, con pochissime e piccolissime isole felici, sempre più frequentemente stia diventando lo strumento della vulnerabilizzazione; i luoghi di lavoro come zone di crescenti  asimmetrie e segmentazioni contrattuali, orarie, salariali, di discriminazioni e violenze psicologiche, siano essi relativi ad attività high-skilled o low-medium skilled, tesi ad inficiare la qualità della vita lavorativa come la qualità della vita complessiva e a fiaccare le energie personali. Queste condizioni favoriscono le disuguaglianze, e tutto sembra essere in relazione con la riduzione di investimento civico, sociale, solidaristico, delle difese e della tensione collettiva a tenere vivi diritti e libertà.

Se vogliamo contrapporci e contribuire alla lotta alle disuguaglianze e alle loro conseguenze, per far sì che le professioni possano fiorire in tutto il loro valore, continuare a contribuire alle innovazioni sociali, alle trasformazioni positive e rigogliose dell’umanità, potrebbe essere significativo, come ci suggerisce tanta ricerca sociale e non solo, infondere anche un ‘cuore inclusivo’, basato sulla giustizia sociale e ambientale in ognuna? Operare affinché i professionisti e le professioniste, i lavoratori e le lavoratrici imparino a ripensare al proprio operato ponendo al centro inclusione, diritti umani, equità, equità, giustizia sociale e ambientale, sostenibilità, benessere per tutti e tutte?

Sì: in questa direzione vanno, con risultati significativi, le esperienze pilota e innovative avviate con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il Sindacato Giornalisti del Veneto e del Trentino Alto Adige, l’Associazione Articolo 21, ecc., con il Corso di Alta Formazione “Raccontare la Verità. Come informare promuovendo una società inclusiva” rivolto ai giornalisti e alle giornaliste e con il corso ‘gemello’ per la scuola “Alfabetizzazione digitale a scuola: Promuovere la passione per la verità e l’inclusione” rivolto al mondo della scuola (Università inclusiva | Università di Padova (unipd.it)). Il comitato direttivo e il comitato scientifico, che vedono coinvolti anche Monica Andolfatto, Giuseppe Giulietti, e Roberto Reale, oltreché giornalisti e giornaliste, quali Stefano Lamorgese, Elisa Marincola, Roberto Natale, Maurizio Paglialunga, Sigfrido Ranucci, e tanti altri, e ricercatori e ricercatrici di discipline diverse, dalla filosofia all’informatica, dall’ingegneria alla sociologia, dalla psicologia ai diritti umani, ecc., hanno deciso in ottica interdisciplinare, se non transdisciplinare, e intersettoriale, di dare corpo ad una comunità, insieme ai corsisti e alle corsiste, che potesse condividere conoscenze ma soprattutto co-costruire pensieri, riflessioni, azioni, e nuovi progetti per il futuro, come per altro ben riassunto in un altro passo di questa ricca e laboriosa traiettoria, il volume ‘Aver cura del vero’ (2022, Nuovadimensione). Ciò che emerge è una consapevolezza critica delle condizioni e dei fattori contestuali e sistemici che caratterizzano i temi sociali significativi, le conseguenze a vari livelli, in termini di benessere e possibilità, ma anche e al contempo una tensione a mettere a fuoco azioni e impegni personali e collettivi per produrre forme di cambiamento, in una più ricca e complessa vision alternativa, inclusiva, equa, solidale, basata sul sostegno reciproco e reti generative e rigenerative di energia personale e sociale.

Laura Nota, Università di Padova


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