I neofascisti di Forza Nuova non potranno partecipare alle elezioni politiche del 25 settembre prossimo e questa potrebbe essere la buona notizia che manca da molto tempo nella valutazione del ritorno in grande stile dei movimenti di chiara ispirazione fascista, la cui rinascita è vietata dalla Costituzione e dalla legge ordinaria. Invece l’esclusione della lista del partito di Roberto Fiore, accompagnata dalla sigla Apf che è espressione delle destre europee, è dovuta “solo” alla mancata raccolta delle 36mila firme necessarie, così come deciso per prima dalla Corte d’Appello di Venezia e a seguire dalle altre chiamate a pronunciarsi.
“Esattamente come prevedevamo, nelle ultime ore le Corti d’Appello hanno estromesso Forza Nuova-Apf dalle imminenti elezioni dopo aver stravolto, con una legge elettorale scritta male e pensata peggio, la legge che aveva consentito ad FN di presentarsi alle ultime elezioni europee”, ha dichiarato Roberto Fiore all’Ansa.
Proprio al fine di aggirare il problema firme, Forza Nuova aveva deciso di inserire nel proprio simbolo elettorale anche l’insegna della Apf. Dunque se la soglia minima delle firme fosse stata superata non avremmo avuto alcun altro ostacolo per evitare che alle elezioni per il Parlamento italiano potesse prendere parte un partito e uno schieramento europeo che afferma di voler applicare di nuovo il modello fascista. In queste ore Fiore sta gridando allo scandalo e parla, sempre nella dichiarazione all’Ansa di un “sistema che si è mosso in modo banditesco, organizzando, per la prima volta nella storia, delle elezioni estive con tanto di raccolta firme a Ferragosto, quindi rubando il tempo minimo ad un’ipotesi di coalizione tra forze anti-sistema”, annunciando sin da ora il ricorso alla Corte Europea. Nell’ultimo periodo si è assistito alle azioni violente messe in campo da esponenti di spicco di Forza Nuova e il fatto che ciò abbia provocato scandalo e reazioni a bassa intensità ha fatto sì che venisse considerata normale la partecipazione dei neofascisti alla competizione elettorale più importante per l’Italia. Evitata da un elemento formale, le firme. Ignorando il divieto espressamente previsto dalla Costituzione che è antifascista ed è ancora vigente.