BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Fascisti e no

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“Non demonizziamoli, non ripetiamo  l’errore fatto con Berlusconi..”  Così, in una trasmissione televisiva, Matteo Renzi.
A noi non resta che ricordare che non solo Berlusconi non fu demonizzato ma, addirittura, i diversi governi di centro sinistra si sono ben guardati dal varare una seria normativa sul conflitto di interessi, garantendo al “demonizzato” una vita serena e il libero utilizzo delle sue tv contro gli avversari di turno.
Lo stesso spettacolo si sta ripetendo in questi giorni.
Quanto ai fascisti e ai post fascisti, sono talmente demonizzati che si consente loro di assaltare la sede nazionale della Cgil, di esibire simboli del ventennio, di esaltare figure come quella di Giorgio Almirante, fiero sostenitore delle leggi razziali, di sfilare con labari e gagliardetti davanti alla tomba del duce..
Sono talmente demonizzati che Liliana Segre e Paolo Berizzi sono costretti ad una vita “sotto scorta”, mentre i loro molestatori proseguono nelle loro esibizioni squadristiche, dentro e fuori la rete.
In tutta Europa costoro e i loro rappresentanti sono definiti “destra estrema” , qui i “demonizzati” sono invece gentilmente classificati come centro destra.
Chiedete a Bannon, a Putin, a Orban, agli spagnoli di Vox, come giudicano le amiche e gli amici italiani. E scoprirete che si tratta di un’assoluta corrispondenza di amorosi sensi.
Se la competizione elettorale sarà vinta dalla destra non sarà certo per la colpa di ricordare il fascismo di ieri e di oggi, ma, più realisticamente, per il rifiuto di costruire una grande alleanza costituzionale capace di superare narcisismi, egoismi, spirito di parte, di partito, di gruppo e di gruppuscolo.
Nessuno pensi di addossare le colpe a chi non ha rinunciato a tutelare la legalità repubblicana e antifascista.
Dal momento che oggi è il due agosto, anniversario della strage di Bologna, sarà consentito ricordare la matrice fascista di quella strage?
La complicità dei servizi deviati? Il ruolo della P2? La diserzione di rappresentanti delle istituzioni? Il tentativo di negare l’origine di quella mattanza?
Continueremo a tutelare la memoria, a denunciare i tentativi di costruire uno stato autoritario sul modello ungherese e contrasteremo qualsiasi tentativo di equiparare il boia e le vittime e di cancellare il cuore  della  Costituzione.
A forza di denunciare i rischi di una presunta demonizzazione della destra italiana, potrebbe, invece, materializzarsi la demonizzazione della Costituzione antifascista.
Non nel nostro nome.


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