E se fosse accaduto oggi? Se la sera del 23 agosto 1989 fosse questa sera? Se un immigrato venisse ucciso dopo una rapina finita male ad opera di ragazzi italiani della periferia criminale di una qualche città? Quanti post avremmo sull’invasione di migranti che sta minando la serenità e l’ordine pubblico in Italia? Sono 33 anni che il blitz violento nelle baracche di Villa Literno ha portato alla morte di Jerry Essan Masslo e, subito dopo, al primo sciopero dei braccianti della provincia di Caserta e dopo ancora alla più grande mobilitazione di sempre a favore dell’asilo politico e contro ogni discriminazione razziale. Quella sera del 1989 quattro giovani di Villa Literno con un pregresso di guai con la giustizia decidono di fare una rapina ai danni di immigrati che abitano nelle baracche attorno al paese, poiché in quei giorni si sapeva che erano stati retribuiti, male, malissimo, ma comunque avevano dei soldi nascosti nei pagliericci utilizzati per dormire. In quel momento i braccianti stranieri nella zona di Villa Literno erano circa seimila, impiegati nella raccolta dei pomodori. Quella rapina finì in tragedia: Jerry Masslo fu ucciso e la sua morte avrebbe cambiato per sempre il nostro Paese. Di lì a poco sarebbe stata approvata la legge Martelli, con cui fu eliminata la clausola geografica in base alla quale lo status di rifugiato in Italia veniva, fino a quel momento, riconosciuto solo ai migranti provenienti dall’Est Europa. Jerry Masslo, invece, proveniva dal Sudafrica e quando è morto aveva solo 29 anni. Dal giorno seguente la rapina cominciò a farsi avanti il dibattito su come si poteva rispondere a quel delitto e su come cambiare il contesto sociale e politico in cui era stato possibile che si materializzasse. Il 20 settembre del 1989 nessun bracciante si recò sui campi del casertano, uno sciopero preparato a lungo con volantinaggi nella zona e la partecipazione di molte associazioni italiane. Oggi tutto questo non sarebbe possibile, nel clima di demonizzazione dei migranti, infatti, crescono e si moltiplicano lo sfruttamento e le aggressioni in danno dei lavoratori stranieri, le cui condizioni non sono migliori che 33 anni fa. La morte di Jerry Masslo non solo portò all’estensione del diritto di asilo ma produsse l’emersione dalla clandestinità di circa 220mila immigrati, quasi tutti africani. Nacquero in Italia e in Campania varie associazioni intitolate a Jerry Masslo. E’ accaduto qualcosa di determinante prima di quella legge. Il 7 ottobre 1989 si svolse a Roma la prima grande manifestazione nazionale contro il razzismo. Il corteo venne aperto da uno striscione che ricordava Jerry Masslo. Vi presero parte circa 200mila persone. Nel momento in cui si parla di “blocco navale” e di una revisione sostanziale dei diritti ricordare quell’omicidio è quasi un dovere morale per molti, se non per tutti. In occasione del 33simo anniversario della morte, mercoledì 24 Agosto si terrà una preghiera in ricordo di Jerry Masslo presso il cimitero di Villa Literno e oltre a lui verranno ricordati tutti gli immigrati e gli italiani che hanno perso la vita nelle campagne italiane. L’iniziativa è della Comunità di Sant’Egidio che per prima ospitò Jerry.