La Rai degli albori ed il pionierismo delle prime sedi regionali, in particolare quella della Calabria. C’era tutto questo nei suoi racconti, dagli inizi come speaker al lungo viaggio professionale in una Regione difficile, ma da raccontare.
Emanuele Giacoia ci ha lasciati all’età di 93 anni, nella sua casa di Cosenza. Un maestro del giornalismo che non ha mai tenuto per se l’esperienza accumulata negli anni. Dispensatore di consigli per le nuove generazioni, un grande amico e galantuomo. Lucano di nascita e napoletano d’adozione arrivò in Calabria nel 1958, chiamato da Enrico Mascilli Migliorini primo direttore della sede regionale. Vi trascorse tutta la sua carriera professionale, fino alla conclusione come caporedattore della TGR.
Dai suoi racconti emergeva sempre la grande passione per “il mestiere”, quando lo si affrontava con pochissimi mezzi. “Un giorno, ad inizio anni ‘60 – raccontò durante una cena a Scalea a casa di Vincenzo Mollica – ci trovammo sull’altopiano della Sila in pieno inverno con l’operatore ed un tecnico a girare un servizio per il TG Nazionale sui progetti di sviluppo della zona. Le strade, poco più delle mulattiere, erano piene di neve e bisognava procedere a passo d’uomo per evitare che l’auto, una 500 Belvedere, si bloccasse. Ad un certo punto ci siamo accorti di essere seguiti da un branco di lupi. Come bloccavamo l’auto, anche loro si fermavano, come fossero in attesa di qualcosa”.
Un racconto condito dalla sua voce radiofonica con una dizione perfetta. Quella voce che ha fatto parte della grande era di “Tutto il calcio minuto per minuto” con Luzzi, Ameri, Ciotti, e successivamente con i collegamenti per “90° minuto” a raccontare il cammino in serie A dell’unica squadra calabrese approdata nella massima serie tra gli anni 70 ed 80: il Catanzaro.
Ed il Sindaco della città capoluogo, Nicola Fiorita, ha voluto ricordarlo con una sua nota. “La voce del Catanzaro ci ha lasciati – ha scritto – e il Capoluogo di Regione rende oggi il suo doveroso omaggio alla memoria di Emanuele Giacoia, cronista di razza, protagonista diretto della storia del giornalismo calabrese e soprattutto, grande galantuomo. La nostra Città si stringe con affetto intorno ai familiari che ne piangono la scomparsa e in particolar modo ai figli Riccardo e Valerio, che già da tempo ne hanno raccolto l’eredità professionale. Emanuele Giacoia era molto legato a Catanzaro, anche al di là degli aspetti squisitamente giornalistici, e la città lo ha ricambiato con affetto e stima perché a lui, alla sua inconfondibile voce in radio e poi al suo volto in TV, sono legati i ricordi degli anni più entusiasmanti dei Giallorossi sui campi di calcio italiani.
Non lo dimenticheremo, Emanuele Giacoia e oggi la nostra voce si unisce nel ricordo a tutte quelle che, con ragione, lo indicano alle nuove generazioni come un esempio e un maestro di buon giornalismo, che sapeva informare, approfondire, interessare il pubblico; facendolo con sobrietà, senza clamori o cadute di stile, così come dovrebbe essere sempre”.
Buon viaggio, caro Emanuele, a tutti i tuoi familiari ed ai colleghi Riccardo e Valerio l’abbraccio di tutta la comunità di Articolo 21