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Raccontare i poteri criminali, riflessioni al Festival di Articolo 21 ricordando Paolo Borsellino

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Raccontare i poteri criminali per raccontare il volto vero, spesso duro, dell’Italia, con una serie di ostacoli, rischi, paradossi. Se ne è parlato nel corso della terza serata del Festival di Articolo 21 a Castiglioncello, aperto da un momento di riflessione dedicato a Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina a 30 anni dall’attentato di mafia nel quale sono morti e su cui non è stata ancora fatta piena luci, anzi si sono contati vistosi depistaggi, dei quali ha parlato il giornalista di Report, Paolo Mondani nel corso del suo intervento. Su quanto sia ancora complicato e rischioso scrivere e parlare di mafie in Italia si è soffermata la giornalista Marilena Natale, che da anni racconta le commistioni tra pubbliche amministrazioni e clan dei casalesi nell’agro aversano.
Nel dibattito, moderato da Graziella Di Mambro, responsabile legalità di Articolo 21, sono stati analizzati i nodi che ostacolano l’informazione giudiziaria e le anomalie rappresentate dal tentativo di superare il segreto professionale dei giornalisti da parte di diverse Procure. “Io ricordo di un giudice che mi chiese davanti ad altri insieme a noi nella stanza, quali fossero le mie fonti, e io gli risposi che per segreto professionale non dichiaravano le mie fonti….ed era proprio lui la mia fonte. Questo è quello che succede al Sud. La maggioranza dei colleghi che si occupano di mafia e scrivono cose di mafia prendono 4 centesimi a riga e magari si prendono pure una denuncia senza essere assistiti dall’editore in quanto giornalista precario”, ha detto il giornalista di Repubblica Lucio Luca, autore del libro “Quattro centesimi a riga” dedicato ad Alessandro Bozzo. Il direttore del sito di Articolo 21 e inviato di RaiNews Stefano Corradino, nel suo intervento al Festival, ha sottolineato quali siano le anomalie dei territori apparentemente lontani dai tradizionali luoghi (del Sud) considerati asserviti alle organizzazioni criminali. “Ho trovato molta più omertà e paura a Brescello che a Trentola Ducenta”. Corradino ha anche suonato tre brani tratti dal suo album “Note di cronaca”. A fine serata il sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati, ha ricordato l’importanza per tutti, cittadini, istituzioni, giornalisti, di fare ciascuno la propria parte per assicurare democrazia e legalità.
Nel pomeriggio il Festival ha ospitato il corso di formazione sulle “Guerre dimenticate” che ha avuto come relatrici Asmae Dachan, Antonella Napoli e Tiziana Ciavardini. E’ stato sottolineato come nel mondo ci siano 18 conflitti “ignorati” e mille morti al giorno “di cui quasi nessuno parla perché, in apparenza, non ci toccano da vicino”.
(Nella foto il momento del ricordo dell’attentato del 19 luglio 1992)


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