Tre anniversari ci aiutano a comprendere la bellezza del mondo, anche in questa triste, tristissima stagione. Parliamo di Astor Piazzolla, il genio del Tango argentino, un compositore di fama mondiale, rivoluzionario nel suo modo di intendere la musica, autore di capolavori immortali e dotato di una lungimiranza quasi visionaria. Trent’anni senza di lui, eppure la sua eredità è sempre presente fra noi, a dimostrazione di quanta meraviglia siano in grado di disseminare alcune persone, lasciando dietro di sé una scia di splendore di cui beneficiamo tutte e tutti anche a distanza di molto tempo. Parliamo, poi, di Gianni Versace, assassinato venticinque anni fa da Andrew Cunanan, un personaggio estremamente controverso, sugli scalini della sua villa a Miami. Era il 15 luglio 1997 e se ne andò, a soli cinquant’anni, uno dei più grandi stilisti di tutti i tempi, le cui intuizioni, i cui abiti e la cui eleganza creativa hanno fatto scuola e costituiscono tuttora un modello. La maison Versace non ha smarrito la sua fama e il suo fascino, anzi; fatto sta che il dolore rimane, amplificato dalla sofferenza per una palese e intollerabile ingiustizia che ci ha privato di un talento come ne nascono davvero pochi in un secolo. Parliamo, infine, del neo-ottantenne Harrison Ford, reso celebre da Guerre stellari e Indiana Jones, attore poliedrico e di grandissimo valore, dotato di una potenza interpretativa straordinaria e capace di attraversare le varie stagioni senza mai perdere un minimo della propria popolarità.
Sono storie diverse, vite che non si sono mai incrociate, destini particolari eppure incredibilmente vicini, se non altro perché stanno lì a indicarci che un altro mondo è ancora possibile, che un percorso differente può essere intrapreso con successo e che persone colte e perbene possono cambiare in meglio l’esistenza di chiunque. Pertanto, continueremo ad ascoltare la poesia di Piazzolla, ad ammirare gli abiti di Versace e a guardare i film di Harrison Ford, senza invidia, con sana ammirazione e la certezza che esistono tuttora dei geni in grado di rendere meno amaro il nostro cammino. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di respirare aria pulita, di illuderci, di sognare, di sperare e di credere in qualcosa, specie se tutto ciò è abbinato alle forme più nobili di arte e di cultura.
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