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Omicidio Hashi Omar Hassan. Le dichiarazioni di Mariangela Gritta Grainer, portavoce di #NoiNonArchiviamo

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“Sono rimasta colpita dall’assassinio di Hashi Omar Hassan: due volte vittima di un caso che non ha fine. Vittima perché accusato e condannato a 26 anni di carcere, per il duplice delitto di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Dopo 17 anni di carcere è stato liberato perché innocente. Così scrive la sentenza del Tribunale di Perugia. Nelle motivazioni si legge che con il falso testimone Hashi  è stato al centro di un depistaggio di larga portata iniziato sin dalle prime ore successive alla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, come hanno dimostrato le carte processuali che hanno indicato con chiarezza anche il motivo dell’assassinio: il loro lavoro che li aveva portati a scoprire traffici illeciti. Oggi apprendiamo con dolore che Hashi è stato ucciso in un attentato a Mogadiscio: una bomba esplosa  nella macchina in cui viaggiava. Vittima una seconda volta”.
Queste le parole di Mariangela Gritta Grainer, portavoce di #NoiNonArchiviamo appena ricevuta la notizia dell’omicidio di Hashi Omar Hassan.
“Lunghissima è la scia – ha aggiunto – delle persone che hanno avuto a che fare con quel tragico marzo 1994. Che sono morte in circostanze non sempre limpide: Carlo Mavroleon, operatore della ABC che girò le preziose immagini nell’immediatezza dell’attentato, ucciso in Afghanistan per una rapina in hotel; Vittorio Lenzi della Tv Svizzera che intervistò alcuni testimoni subito dopo l’agguato, morto in un dubbio incidente stradale; Starlin Harush, Presidente delle donne somale e amica di Ilaria;  Ali Jiro Shermarke, responsabile della polizia somala nei giorni dell’agguato, che siglò un documento (confermando il contenuto al dottor Giuseppe Pititto che lo interrogò) in cui indicava come possibile responsabile GianCarlo Marocchino. Ali Jiro Shermarke è morto in circostanze sconosciute. Sono solo degli esempi
Questa morte, proprio a Mogadiscio, deve scuotere le nostre autorità che hanno il compito di arrivare a giustizia e verità su chi ha ucciso Ilaria e Miran, esecutori e mandanti. Lo si deve alle famiglie e a tutto il Paese  Ci sono delle persone, anche in posti di rilievo, che sanno chi ha depistato e perché. È tempo di parlare perchè: il tempo mio si chiama “sempre” ed è adesso che si svolge e vi travolge … voi che in me siete per sempre coinvolti. Mi chiamo Ilaria Alpi, sono morta il 20 marzo 1994.  (da “Io la verità parlo” di Aldo Nove 1994-2014)

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