BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Un’altra volta qua

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Si avete ragione: siamo un’altra volta qua, a “bussare a denari” come direbbero i giocatori diTre Sette. Ma noi non giochiamo, facciamo sul serio.

Voi avete ragione,: mettiamo in prova la vostra sopportazione; ma noi non abbiamo torto.

Stamattina, aveva appena disposto il nostro tesoriere un bonifico di 250 euro per una persona rom, che un’altra telefona chiedendone 300. E ieri pomeriggio ce ne era arrivata una di 1.300. Tutte motivate, tutte urgenti, tutte meritevoli di essere accolte.Ve lo assicuriamo.A riprova vi raccontiamo quest’ultimo caso.

J, un giovane rom, che vive con moglie e due figli, la madre ed il padre in alloggi di fortuna ricavati con un po’ di mattoni e un po’ di calce all’interno di un capannone industriale in disuso, da quanro nel 2016 il Comune di Roma ha chiuso il Centro di Accoglienza di Via Salaria. Sopravviveive raccogliendo e vendendo rottami di ferro con un furgone che è riuscito ad avere grazie all’aiuto, in danaro e formazione, di un ente collegato alla Curia Arcivescovile di Roma. E’ in regola con tutti gli adempimenti previsti dalla Legge.

Il 9 febbraio scorso, scaduta l’assicurazione del furgone, la rinnova per un anno pagando dal tabaccaio attraverso il sistema Money 999 euro, secondo le istruzioni fornitegli da Prima Assicurazione con la quale aveva assicurato il suo veicolo sin dall’inizio. Riceve per posta elettronica, il certificato di assicurazione. Pochi giorni fa scopre che il suo furgone non risulta assicurato. Fa controlli e scopre di essere stato truffato: qualcuno ha simulato alla perfezione di essere Prima Assicurazioni Va a sporgere denuncia ai Carabinieri e riceve conferma che qualcuno ha abusato del nome e del logo di Prima Assicurazione.

Abbiamo anche noi nelle mani il certificato assiucurativo:è perfetto. Persino il numero verde da udsare per chiedere il carro attrezzi in caso di necessità è esatto: risponde proprio la Prima Assicurazione.

Oltre che aver perso 999 euro, J sta perdendo giorni e giorni di lavoro, perché non può usare il furgone senza assicurazione.

Ci siamo messi in contatto con l’ente che lo aveva aiutato all’inizio, ma stanno nelle medesime condizioni nostre: hanno tre emergenze gravi. Loro questa volta non possono aiutarlo.

Non restate che voi.

Ecco perché siamo nuovamente qua a bussare a denari:

  • per J, che se non paga l’assicurazione non sa come lavorare;,

  • per S, giovane mamma con tre figli piccoli, di cui l’ultimo di pochi mesi, messa in strada – sempre dal Comune diata Roma – con lo sgomber del campo La Baebuta il 23 settembre. Per partorire si era rifugiò a Modena, da parenti ma non può restarvi ancora ed è è tornata a Roma. Dorme con i figli in una macchina. Per tentare di avere dal Comune il bonus per pagare i fitti per i primi due anni due anni, secondo il Patto di Solidarietà che aveva firmato prima dello sgombero, dovrebbe portare un contratto di fitto per ottenere il quale dovrebbe versare la caparra;

  • per altri ed altre ancora. …

Si, siamo di nuovo qua. Ma abbiamo le nostre buone ragioni.

L’iban di Cittadinanza e Minoranze è IT50V0538703241000035100781. Vale la pena di aggiungere che siamo un’associazione di puro volontariato: nessuno di noi ha mai percepito né percepisce un euro nemmeno come rimborso delle spese; ciò che spendiamo per l’attività che svolgiamo per l’associazione come benzina, telefono, cancelleria, etc. ognun@ se lo paga da sé.


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