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Ndrangheta tra Anzio e Nettuno, l’otto luglio tutti in piazza. E nasce il Manifesto della legalità

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L’operazione Tritone che ha portato all’arresto di 65 persone per ‘ndrangheta e all’insediamento di due commissioni di inchiesta nei comuni di Anzio e Nettuno ha scosso la società civile che non è rimasta con le mani in mano. Dopo la manifestazione “Il Silenzio è Mafia”, di febbraio a ridosso degli arresti, organizzata dalla Rete #NoBavaglio ed il servizio di Piazza Pulita del giornalista Alberto Nerazzini, la Rete #NoBavaglio insieme agli operatori dell’informazione, le associazioni dei territori e la politica ha lanciato la sottoscrizione di un “Manifesto della Legalità”. Un appello che contiene una dichiarazione di intenti come anticorpi ai clan all’omerta e alla corruzione che fanno parte della cultura mafiosa. Il documento è sottoscritto da chi ha scelto di non restare a guardare coinvolgendo le forze sane del territorio e le realtà attive perché nessuno resti solo, o venga chiamato “spia” come è successo ad alcuni giornalisti dopo il servizio di Piazza Pulita solo per aver svolto il proprio lavoro di cronista e d’inchiesta. Il prossimo 8 luglio alle ore 20 i cittadini marceranno da Anzio e Nettuno per la legalità in un’iniziativa promossa dal Coordinamento Antimafia Anzio e Nettuno e da Reti di Giustizia. Tra coloro che hanno già aderito alla manifestazione anche il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.

Il Manifesto della Legalità
La Rete #NoBavaglio insieme ai giornalisti e alle associazioni dei territori, lancia la sottoscrizione del “Manifesto della legalità”
Diritti-Cultura-Giustizia sociale-Lavoro-Libera informazione

Questa è la nostra legalità.

I punti su cui si basa la nostra manifestazione di pensiero:

• La nostra è un’unione di forze per informare
correttamente i cittadini su quanto accade nei territori;

• Facciamo rete con tutte le realtà attive della società civile che si occupano della tutela dei diritti dei cittadini e di informazione libera da condizionamenti esterni;

• Cultura, legalità, giustizia sociale, lavoro, tutela dell’ambiente e dei beni comuni, trasparenza e libera informazione sono i nostri anticorpi alla malapolitica e ai Clan;

•Fronte comune contro intimidazioni, querele bavaglio, corruzione e omertà tipiche della cultura mafiosa;

• Confronto, sostegno e condivisione di progetti, denunce e proposte per migliorare e tutelare il tessuto sociale nei territori.

• Condivisione di informazioni, dati e analisi dei singoli territori per permettere correlazioni e lavorare in rete.

Il Manifesto della Legalità è sottoscritto da tutti noi che abbiamo scelto di essere uniti, di lottare facendo sentire la nostra voce ma soprattutto di non restare a guardare.

Per adesioni retenobavagliolazio@gmail.com


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