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Presidio a Roma di Amnesty International contro la repressione in Russia. Presente Articolo21

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Si è svolto giovedì 5 maggio alle ore 17,30 nei pressi dell’Ambasciata della Federazione Russa il sit-in organizzato da Amnesty International per chiedere la fine della repressione del dissenso in Russia.

“Oltre 15mila persone sono state arrestate in Russia dall’inizio della guerra in Ucraina – spiega il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury – Alcune sono state arrestate anche solo per aver manifestato con un cartello bianco. C’è una legislatura di guerra in Russia, leggi esistenti che sono state inasprite e nuove leggi come quelle che puniscono per la diffamazione delle forze armate. Dei dissidenti russi non interessa molto a nessuno anche se sono persone coraggiose che rischiano fino a 15 anni di carcere per aver detto no alla guerra”.

La crisi in Ucraina sta mettendo a repentaglio i diritti umani di milioni di persone – si legge sul sito di Amnesty International – Terrorizzati, i cittadini dell’Ucraina vivono costantemente con la paura di morire, di non riuscire a procurarsi da mangiare, e di non poter proteggere i propri cari.

La Russia ha bombardato indiscriminatamente aree popolate colpendo ospedali, centri abitati e appartamenti. Tra le armi utilizzate, le bombe a grappolo, poco precise e vietate dal diritto internazionale umanitario. I primi corridoi umanitari si sono rivelati poco sicuri perché l’esercito russo, non ha mai smesso di bombardare le città dell’Ucraina.

Milioni di persone sono scappate dal paese cercando rifugio nei paesi limitrofi, dando il via a un vero e proprio esodo. Oltre alla repressione nelle piazze, il Cremlino ha imposto un’altra importante forma di censura. Ad oggi, infatti, gli organi di informazioni indipendenti sono stati di fatto censurati.

Al sit-in di Amnesty International erano presenti la portavoce di Articolo21 Elisa Marincola, Riccardo Cristiano e Tiziana Ciavardini che, presa la parola ha ricordato l’iniziativa dello scorso 3 maggio nella Giornata Internazionale della Libertà di Stampa svoltasi anch’essa nelle prossimità dell’Ambasciata Russa alla quale hanno aderito molteplici associazioni per protestare contro l’invasione dell’Ucraina e il bavaglio ai media indipendenti russi e bielorussi.

La Ciavardini ha sottolineato le repressioni sulla popolazione civile da parte del governo russo e i tanti giornalisti incarcerati dall’inizio della guerra. “Dobbiamo tenere i riflettori alti sulla guerra in Ucraina, ma non dobbiamo dimenticare che in questo momento ci sono altre guerre che hanno bisogno di essere ‘raccontate’. Ci sono centinaia di giornalisti, blogger attivisti incarcerati in molti paesi del mondo (Turchia, Egitto, Iran…), ma anche in Bielorussia in cui la libertà di espressione è negata. Per i tanti giornalisti caduti facendo il proprio mestiere e per tutti quelli che hanno ancora oggi il ‘divieto’ di parlare noi dobbiamo continuare ad essere la loro voce – ha concluso”

Durante il presidio molti ragazzi e ragazze hanno messo un nastro nero sulla bocca e hanno alzato alcuni cartelli con gli slogan mostrati durante le proteste nelle città russe.

 


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