BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Iniziativa con suor Carolina Iavazzo, stretta collaboratrice di don Pino Puglisi, all’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone per il progetto “I colori della legalità”

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Nella mattinata del 20 maggio, si è svolta presso l’auditorium dell’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone, alle ore 10:00, la quinta iniziativa online inserita nel progetto “I Colori della legalità”, afferente all’Educazione civica; il dialogo con suor Carolina Iavazzo, stretta collaboratrice di don Pino Puglisi, ha particolarmente emozionato gli studenti della V A del plesso “Albani” (aula dedicata a don Peppe Diana) e V B del plesso “E. Codignola” (aula dedicata a don Pino Puglisi), non soltanto per la commossa rievocazione di un sacerdote straordinario, ricco di umanità e altruismo, come don Pino Puglisi, ma perché ha consentito di riannodare un lungo filo dei ricordi e degli affetti tra la religiosa e la nostra comunità, in quanto negli anni ’80 suor Carolina ha avuto modo di insegnare religione proprio nell’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone. Suor Carolina con semplicità, ma in modo vibrante, ha ricordato quanto la presenza di don Pino Puglisi stesse scompigliando i piani della mafia a Palermo: quel prete ostinato pretendeva di cambiare il volto di un quartiere da sempre degradato e abbandonato alla mercè di violenti e ignoranti. Don Pino voleva portare le scuole, giardinetti per i bambini, opportunità che strappassero i giovanissimi a un destino segnato. Chi può studiare e costruirsi un futuro difficilmente sceglierà il crimine. Per questo riceveva intimidazioni e addirittura venne anche malmenato. Quando decisero di sopprimerlo, accolse i suoi sicari con un sorriso: era consapevole della sua fine imminente. Altri sarebbero scappati, don Pino conosceva soltanto il coraggio.

Dopo i saluti istituzionali da parte della dirigente, la prof.ssa Gisella Parise, la referente della commissione di Educazione civica, prof.ssa Giusy Lauro, ha presentato il programma della giornata ed ha introdotto il prof. Romano Pesavento, promotore dell’evento, il quale ha illustrato gli aspetti fondanti dell’UDA “I colori della legalità” che si concluderà con l’intitolazione di 48 aule scolastiche ai martiri della legalità, previa autorizzazione degli organi competenti.

Nel corso dell’incontro i referenti dei vari plessi prof.ssa Caterina Galdy (scuola primaria Albani); la maestra Domenica Novello (scuola infanzia “Albani”) e il maestro Vincenzo Quintieri (scuola infanzia “E. Codignola”) hanno illustrato le realizzazioni e i percorsi dei propri studenti in tema con il progetto e letto i nomi dei protagonisti della legalità assegnati alle varie aule scolastiche.

Successivamente alcuni allievi hanno presentato a suor Carolina l’esito dei propri elaborati: ricerche sulla figura di don Pino Puglisi e don Peppe Diana, altro esimio esempio di carità e senso civico, cartelloni, poesie, disegni e riflessioni.

Molto intenso e partecipato è stato il momento dei quesiti posti all’illustre ospite incentrati sulla modernità e le intuizioni di don Pino Puglisi. Suor Carolina ha risposto che sicuramente il modo di concepire il legame sociale tra tutti, nessuno escluso, i componenti di una realtà era sicuramente pioneristico. Don Pino viveva di inclusività. Molto toccante è stata la riflessione secondo cui esistono tre strade: la bianca, la grigia e la nera. Non basta non fare il male; si deve scegliere sempre il bene. Il grigio non serve a nulla. Soprattutto alla nostra coscienza di cittadini e uomini. Ecco perché proprio durante il corteo funebre una folla immensa accompagnava il feretro mentre dall’alto dei balconi scendevano giù lenzuola immacolate in segno di purezza e onestà, i valori che più definivano il carattere e l’operato di don Pino Puglisi.

Nell’IC “Vittorio Alfieri” si continuerà ancora a parlare di valori, di cittadinanza responsabile, di fiducia con gli studenti e insieme agli studenti.

Un particolarmente sentito grazie a tutto il personale docente e non che ha reso possibile un sogno: un lungo viaggio in direzione dei valori più alti che una comunità possa coltivare e trasmettere alle future generazioni.


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