Il cronista Luca Monaco è stato “affrontato” dal barista di una discoteca in centro al quale aveva semplicemente rivolto alcune domande. Qualche giorno prima il collega Andrea Ossino era finito nel mirino sui social dopo aver scritto dei locali di Ponte Milvio. Il Cdr e la Fnsi al fianco dei colleghi.
Mercoledì 18 maggio 2022, mentre stava svolgendo il suo lavoro di cronista, il giornalista di Repubblica Luca Monaco è stato prima minacciato e poi aggredito dal barista di una discoteca in centro a Roma al quale aveva semplicemente rivolto alcune domande. Dopo l’aggressione, l’uomo si è impossessato del taccuino del collega e ne ha strappato le pagine.
A denunciare l’accaduto è lo stesso quotidiano diretto da Maurizio Molinari in un articolo, pubblicato anche sul sito web, a firma di Marco Mensurati. «Abbiamo deciso di raccontare l’episodio – scrive – non tanto e non solo per esprimere la nostra solidarietà al collega. Ma perché riteniamo che quanto accaduto debba suonare alle istituzioni come campanello di allarme per una situazione che in città si sta facendo decisamente preoccupante. E ci riferiamo in particolare a quella zona grigia in cui si incrociano gli interessi di alcuni locali della capitale, la malavita e la movida dei più giovani».
Qualche giorno fa, denunciano ancora i giornalisti di Repubblica, il collega Andrea Ossino era stato minacciato e insultato sui social, dopo aver scritto dei locali di Ponte Milvio frequentati dalla criminalità locale. E, sempre nelle ultime ore, un collega del Messaggero è stato aggredito dai bodyguard della Roma, i cui giocatori voleva fotografare mentre erano a cena in un ristorante del centro. «Il contesto in cui da giorni si svolge il lavoro del cronista è in rapido e preoccupante deterioramento. È forse arrivato il momento di fare qualcosa», rileva Mensurati.
Una preoccupazione e un allarme condivisi dal sindacato. Il Comitato di redazione di Repubblica, che esprime solidarietà a Luca Monaco e Andrea Ossino, si schiera «al fianco di tutti i giornalisti che ogni giorno fanno il proprio lavoro. Violenza, intimidazioni e arroganza – evidenzia il Cdr – non basteranno a fermare chi s’impegna a far rispettare il diritto dei lettori ad essere correttamente informati».
Anche la Federazione nazionale della Stampa italiana torna a denunciare il clima sempre più pesante che si è venuto a creare attorno a chi fa informazione. «Dalle aggressioni verbali e fisiche per strada alle minacce e agli insulti sui social assistiamo ormai sempre più a una caccia al cronista che non può e non deve continuare», osserva la Fnsi, che esorta i colleghi a denunciare ogni episodio di intralcio al diritto di cronaca e le istituzioni e le autorità ad intervenire con tempestività e decisione in difesa del lavoro dei cronisti.