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Cannes 2022. “Burning days”,   parabola di un giovane magistrato contro il potere populista in Turchia

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CANNES – Molti ritengono “Burning days” l’opera più innovativa e singolare presentata sulla Croisette,  forse anche perché la selezione  ufficiale quest’anno non ha visto brillare in particolar modo i film degli autori più noti. Diretto dal turco Emin Alper non è in corsa per la Palma d’oro, è stato inserito  in “Un certain regard”, sezione che propone gli artisti non ancora affermati.  In Francia “ Burning days” è in uscita ad agosto, in Italia non è ancora dato sapere.

Il lungometraggio parte con una scena coinvolgente: l’ inseguimento barbaro da parte degli abitanti di un villaggio di un cinghiale, l’ animale legato e trascinato in una scia di sangue, gli spari e le grida di chi lo perseguita, suggellati da una inquietante colonna sonora. Resta negli occhi un’impressione di bestialità umana e pietà per l’animale. Protagonista del film è Emre, un giovane procuratore determinato e inflessibile, appena nominato in un piccolo remoto paesino della Turchia che, malgrado la sua determinazione a far rispettare le leggi, si trova  pericolosamente a scontrarsi con i notabili locali, pronti a difendere i propri privilegi con ogni mezzo, anche estremo.  Emre è un giovane ambizioso che si muove affinché l’etica, l’ecologia, i diritti umani abbiano considerazione in un microcosmo immaginario culturalmente ostile, metafora di un macrocosmo diffuso.

Alla prima convocazione di un avvocato e un dentista, maggiorenti del luogo, Emre comunica che sparare in aria è illegale, oltre che pericoloso. Poi prende a occuparsi dei problemi di una comunità senza approvvigionamento idrico dovuto allo sfruttamento di alcune falde acquifere e alla corruzione del potere. Emre una sera a cena con i due, che tentano  corromperlo, viene drogato e fatto ubriacare. Così, pur non avendo preso parte al fatto, è coinvolto in una brutta storia di violenza sessuale. Da qui il film sfocia nel thriller, che si configura espediente narrativo di un più profondo discorso etico e politico, atto a condannare le tattiche ingannevoli e intimidatorie generate dalla cultura populista. Emre rischia la vita. Ce la farà a portare a termine la sua missione?   La risposta è in un finale simbolico, inaspettato e di grande equilibrio. Da non perdere.

 

BURNING DAYS

Di Emin Alper. Con Selahattin Paşali, Ekin Koç, Selin Yeninci, Erol Babaoğlu.


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