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Articolo21 e Amnesty International ricevuti dalla Commissione Diritti Umani del Senato sul caso del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali

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Una delegazione di Articolo21 formata dalla portavoce Elisa Marincola, la giornalista Tiziana Ciavardini con il supporto di Amnesty International rappresentata dalla responsabile campagne di Amnesty International Italia Tina Marinari è stata ricevuta dalla Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica Italiana sulla vicenda del ricercatore Ahmadreza Djalali.

Nell’incontro avvenuto il 17 maggio 2022 alla presenza del presidente di Commissione Senatore Giorgio Fede le due associazioni hanno chiesto di seguire da vicino il caso dello scienziato condannato alla pena di morte e a rischio esecuzione. Ahmadreza Djalali, arrestato in Iran nel 2016 durante un ciclo di conferenze venne condannato dalla Magistratura iraniana alla pena capitale con l’accusa di spionaggio. Dopo numerosi rinvii dell’esecuzione la Repubblica Islamica dell’Iran ha dichiarato che l’esecuzione potrebbe avvenire entro il 21 maggio. In queste settimane una grande mobilitazione internazionale ha chiesto la sospensione della pena e il rilascio del ricercatore.

Solo pochi giorni fa una piccola speranza è arrivata proprio dall’Iran attraverso le parole del portavoce del  ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, che ha detto “si sta valutando” la richiesta degli avvocati della difesa di rinviare l’esecuzione.

Una notizia che riaccende le speranze soprattutto a sua moglie Vida Mehrannia che in diretta dalla Svezia in video sul canale Rainews24 ha fatto un appello all’Europa “affinché si riattivino i canali diplomatici, ma anche politici, per fare pressione politica ed economica, sul governo di Teheran affinché si ottenga un cambio della sentenza”.

La Commissione Diritti Umani del Senato si è detta pronta attraverso i canali istituzionali a fare il possibile affinché il caso venga seguito da vicino auspicando che non ci sia solo una sospensione della condanna ma il rilascio del ricercatore o la possibilità di rivedere il caso attraverso un nuovo processo.

 

 


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