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Twitter nelle mani dell’uomo più ricco del mondo

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Quando un miliardario si avvicina all’informazione, mi preoccupo per la libertà di pensiero. Tanto più se parliamo di Mask, l’uomo più ricco del mondo, che vuole comprarsi Twitter, una delle piattaforme più vaste nel web. Ma  la politica si astiene da ogni vera regolazione, per non entrare in conflitto con il capitalismo più redditizio del momento: il business della reputazione. Cioè quel bip che avvisa del messaggino appena arrivato e pretende attenzione perché in ballo c’è la cruciale quotazione del proprio io o quello degli altri.

Questo Giudizio Digitale continuo genera dipendenza e sposta flussi di consenso privato e politico. Chi ne possiede le leve è una superpotenza globale, che può con un dito provocare siccità informativa o grandinate di fake. Di fronte a questo enorme pericolo, è ora che la politica tuteli la democrazia digitale dal potere del capitale, con regole contro esclusioni e manipolazioni. Non mi fido dei miliardari.

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