Nello stallo del processo per le torture e l’assassinio di Regeni, si è capito che la procedura di elezione di domicilio – così com’è – può essere una ”espediente ostruzionistico” alla portata di imputati stranieri, attivabile semplicemente non dichiarando il luogo in cui le comunicazioni inerenti il processo vanno indirizzate. Un gioco da ragazzi, che lo stato egiziano sta portando avanti fin dal primo atto di imputazione dei presunti aguzzini del ricercatore massacrato.