Illustrata la situazione lavorativa di migliaia di cronisti e consegnata la petizione per la tutela del lavoro giornalistico partita dalla Liguria ed estesa a tutta Italia. Il segretario generale Raffaele Lorusso: «Una condizione inaccettabile che, oltre a privare del futuro una generazione di lavoratori, indebolisce la qualità dell’informazione e della democrazia».
Una delegazione di giornalisti precari di alcune testate è stata ricevuta martedì 19 aprile 2022 dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Accompagnati dalla Fnsi, hanno illustrato al ministro la situazione lavorativa di migliaia di giornalisti italiani, consegnandogli la petizione per la salvaguardia e la tutela del lavoro giornalistico, partita dalla Liguria ed estesa a tutta l’Italia.
La delegazione ha descritto le condizioni di lavoro con cui quotidianamente numerosi giornalisti precari devono fare i conti: assenza di diritti e tutele contrattuali e retribuzioni poco dignitose. Una situazione simile a quella di molti altri lavoratori italiani, che nel caso dell’informazione pone non soltanto un problema di dignità del lavoro e delle persone, ma anche e soprattutto di qualità della democrazia.
Un’informazione sempre più affidata a lavoratori non tutelati rischia, infatti, di diventare sempre meno autorevole e credibile, con gravi ripercussioni sulla qualità del dibattito pubblico e sulla tenuta delle istituzioni democratiche. Le aziende editoriali continuano a far ricorso ai pensionamenti anticipati dei giornalisti con il solo scopo di sostituire progressivamente il lavoro dipendente con il lavoro povero e non tutelato. Una situazione sempre più diffusa, come dimostra, per restare all’attualità, l’alto numero di giornalisti precari utilizzati per seguire la guerra in Ucraina, che assicurano i loro servizi a testate grandi e piccole.
Per questa ragione, i giornalisti precari hanno espresso l’auspicio che governo e parlamento possano intervenire con efficaci norme di contrasto, impedendo, per esempio, che forme di inquadramento diverse dal lavoro dipendente, come le collaborazioni coordinate e continuative, vengano largamente utilizzate dalle aziende editoriali per mascherare il lavoro subordinato privando i lavoratori dei diritti e delle tutele previste dalla legge e dal contratto nazionale di lavoro.
«Siamo grati al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per l’attenzione che ha rivolto alla situazione lavorativa di numerosi giornalisti italiani – afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi –. Le diseguaglianze sono diventate il tratto distintivo di questa epoca. Occorre trovare forme di contrasto della precarietà, una condizione inaccettabile che indebolisce la qualità dell’informazione e condanna una generazione di giornalisti e di lavoratori a non aver un futuro».