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Damilano scelto per la nuova striscia di Rai Tre. Usigrai: «Paradossale chiamare un esterno”

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Una striscia quotidiana di informazione curata e condotta da Marco Damilano, già direttore dell’Espresso e commentatore in numerosi programmi televisivi, in onda da settembre su Rai3. A dare la notizia è la tv del servizio pubblico, che anticipa anche l’orario di inizio (comincerà alle 20.35) e la durata della trasmissione (dieci minuti).

La nuova striscia andrà in onda da un innovativo studio nella sede Rai di viale Mazzini a Roma, spiega ancora l’azienda che, in una nota, riporta la soddisfazione dell’amministratore delegato Carlo Fuortes e del direttore dell’approfondimento Mario Orfeo. Insieme rivolgono a Damilano gli «auguri di buon lavoro per la preparazione del programma».

Una scelta, quella dei vertici Rai, che suscita però le perplessità dei rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico. «Ancora una volta l’azienda ricorre ad un giornalista esterno per l’informazione. L’arrivo di Marco Damilano è soltanto l’ultimo caso», commenta l’Esecutivo Usigrai.

«Come si è giunti alla scelta di Damilano? Il direttore Mario Orfeo, prima di ricorrere a un esterno, ha valutato i curricula degli interni?», chiedono i rappresentanti sindacali, che rimarcano: «In un momento in cui l’ad Carlo Fuortes chiede sacrifici agli interni, ci sembra paradossale che all’improvviso ci siano i soldi per pagare un giornalista esterno, quindi con un aggravio di costi per l’azienda».

Inoltre, incalza l’Usigrai, «non si comprende la logica di sovrapposizione di palinsesto della striscia di informazione prevista alle 20.35 su Raitre, con il Tg2 che va in onda allo stesso orario. La nuova organizzazione per generi così parte male e invece di migliorare l’offerta apre la strada ad una concorrenza interna che non giova al prodotto di informazione della Rai. Freelance, giornalisti esterni, conduttori esterni, non è questa la strada del servizio pubblico».

Stupore in merito alla notizia della nuova striscia informativa la esprime anche il Cdr del Tg2, «perché dall’azienda – si legge in una nota – ci aspettiamo la difesa e la valorizzazione del nostro prodotto, che è risultato dello sforzo dell’intera redazione, non una “concorrenza interna” che riteniamo fuori luogo e punitiva».

Da qui la richiesta all’ad Carlo Fuortes e al direttore Mario Orfeo «di ripensare l’orario di messa in onda della nuova striscia informativa, tenendo nella dovuta considerazione gli orari di trasmissione dei prodotti del Tg2 e il lavoro di tutto il personale che ne permette la realizzazione».


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