La Corte dei Conti dispone l’accesso della Guardia di Finanza nella multiutility padovana a totale proprietà pubblica Etra.
Il Mattino di Padova pubblica la notizia e spiega che l’attività investigativa è relativa alle procedure di alcune recenti assunzioni di personale e svelando l’esistenza di una ulteriore inchiesta penale della procura di Vicenza. Lo stesso giornale segnala anche il silenzio sulla vicenda della settantina di sindaci soci della spa che gestisce il servizio idrico integrato e i rifiuti dall’Altopiano di Asiago ai Colli Euganei, comprendendo l’area del Bassanese, l’Alta Padovana e la cintura urbana di Padova.
E cosa succede? I soliti leoni da tastiera se la prendono con il giornalista autore del servizio, Giuliano Doro, che fa il suo mestiere, verifica, controlla, confronta più fonti e scrive quello che ha accertato, al di là dei comunicati ufficiali dell’azienda, esercitando il diritto dovere di informare sancito dall’articolo 21 della Costituzione.
Il Sindacato giornalisti Veneto esprime piena solidarietà al collega, che è anche componente della giunta e del direttivo regionale, e denuncerà insieme a lui nelle sedi opportune le aggressioni, gli insulti e le offese on line cui è stato ed è sottoposto.
Tale gogna social non ha nulla a che fare con il diritto di replica o di critica, né tanto meno con la libertà di espressione bensì si tratta del tentativo di gettare discredito sui giornalisti, intimidire la stampa e sviare l’attenzione dalla vicenda giudiziaria che è quanto mai di interesse pubblico.
Sarà ora il giudice a decidere sulla condotta del dirigente di Etra che ha pubblicato sul suo profilo Facebook il disappunto verso la notizia, dando però la stura a commenti intrisi di insulti contro il collega, contro il quotidiano che ha pubblicato l’articolo e contro tutta la categoria – “… giornalisti inetti o a caccia di facile e squallida pubblicità …” e contro i magistrati, “… impreparati o faziosi …” firmati da sindaci in carica, ex sindaci, amministratori pubblici, un ex dirigente di Etra.
Alla gentilezza risponderemo sempre con garbo e ringraziamenti per le segnalazioni, alle offese risponderemo sempre in modo fermo e deciso, denunciando chi scrive in modo volgare e lesivo della nostra dignità professionale: comportamenti simili non possono essere ignorati né sottovalutati.