“Articolo21” sfilerà con l’Associazione nazionale partigiani il prossimo 25 aprile. E aderisce alla fondamentale ricorrenza della vita italiana, condividendo la piattaforma illustrata nella conferenza stampa di presentazione dello scorso venerdì dal Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo. Esprimiamo, anzi, la massima solidarietà contro i ritornelli sgradevoli che si sentono o si leggono.
Saremo presenti con la nostra bandiera di pace, come abbiamo fatto in piazza S.Pietro a Roma nella giornata in cui abbiamo presentato a Papa Francesco insieme a Flavio Lotti le firme raccolte per la prossima importantissima marcia della pace tra Perugia ed Assisi.
Rispettiamo tutte le bandiere, ovviamente. Tuttavia, non sfugge l’assurdità dell’insistenza verso il gruppo dirigente dell’ANPI sull’ospitalità da offrire ai vessilli della NATO. Però. Il disegno esatto del citato vessillo sarebbe una discreta domanda in uno dei quiz preserali della televisione. Sono piccole e patetiche provocazioni contro un’associazione che forse ha il torto di essere una delle ultime strutture di massa d’Italia e di mettere il naso nelle cose della politica. Come se le straordinarie figure di partigiane e di partigiani cui si ispira l’attuale organizzazione non fossero interessati alla cosa pubblica. La Resistenza, che oggi si tenta di mettere in un cassetto nel delirio del revisionismo storico in corso, è stata quanto di più politico. Politica è la Costituzione antifascista, politica è da sempre la celebrazione del giorno della liberazione.
Politica intesa in senso nobile e alto, come vollero urlare con il loro sacrificio coloro che morirono per la giustizia e la libertà.
Al centro delle manifestazioni vi sarà il tema drammatico della guerra. Raccogliamo le parole straordinarie di Papa Francesco, che con frasi giuste e precise ci ammonisce sui rischi drammatici, abnormi del conflitto. Il “cainismo” sembra prevalere sulla voglia e sul diritto di vivere in pace e nella pace. La guerra è un affare per settori industriali rapaci, in grado di imporsi su numerosi governi. Il cinismo prevale.
I ripetuti moniti del Vescovo di Roma sono un manifesto da mettere in cima ad ogni discorso e la straordinaria immagine delle due donne – ucraina e russa- insieme alla Via Crucis ci guida sul che fare.
Vorremmo dire con gentilezza a chi sta attaccando l’ANPI che il programma delle iniziative del 25 aprile assomiglia proprio alle esternazioni e agli scritti di Bergoglio. Altro che equidistanza. Aggressori ed aggrediti sono chiari. L’esigenza della pace sta un po’ più in alto, però, di polemiche spesso strumentali. Già, ma attaccare Pagliarulo viene facile, essendo stato persino vicino ad un importante dirigente del partito comunista italiano come Armando Cossutta. Se si guarda il mappamondo, si osserverà facilmente che il comunismo non c’è proprio. Ma l’anticomunismo vive e prospera, eccome.
“Articolo21” sfilerà, dunque, senza tentennamenti, essendo per sua natura un’entità aperta e plurale, che ha tra i fondatori un importante esponente della cultura liberale come Federico Orlando e che ha promosso importanti iniziative di dialogo tra le diverse religioni.
Ci saremo con il fardello delle questioni irrisolte di cui l’associazione tenta di occuparsi: da casi orrendi come quello di Giulio Regeni, ai conflitti dimenticati, ai fascismi in guanti banchi delle censure e dei bavagli sul diritto di cronaca. E dedichiamo la nostra presenza a coloro, tante e tanti, che hanno perso la vita per documentare la guerra: di qua e di là. L’informazione non piace ai poteri, a nessuno. E rompere omologazione e pensieri unici comporta rischi, anche mortali.
Ci auguriamo che in questi giorni prevalga un clima diverso, necessario per riconsegnare al 25 aprile il suo valore autentico ed eterno. Anche noi ci vogliamo provare.