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Anche la FNSI per #ILGRIDASNONSITOCCA: la solidarietà del Presidente Giuseppe Giulietti in visita al presidio di resistenza civile

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Anche la FNSI sostiene la campagna  #ILGRIDASNONSITOCCA. Un incontro significativo e soprattutto fattivo, quello tra il Presidente della Federazione della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti e la fondatrice del Gridas e compagna di vita di Felice Pignataro, Mirella La Magna, con loro Désirée Klain portavoce di Articolo21 per la Campania e direttrice artistica del festival “Imbavagliati” e Laura Viggiano, in rappresentanza della SUGC.  “Non si può chiudere un luogo di grande resistenza civile come il Gridas – ha detto Giulietti – che da oltre quarant’anni porta la cultura in luoghi difficili, strappando molti ragazzi, in nome dell’arte pura, dalla criminalità.  Il loro lavoro quotidiano, i carnevali, sono l’esempio più concreto di come si possa diventare un vero e proprio pronto soccorso solidale per tutta la comunità. Come federazione della stampa abbiamo il dovere di illuminare questo presidio di Cultura, portando telecamere e aprendo taccuini per raccontare la loro storia di attivismo e bellezza”.

Il 14 marzo scorso la notizia di una sentenza del Tribunale di Napoli, che intimava all’associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1981 a Scampia dall’artista Felice Pignataro e la “sua compagna di vita”  La Magna, “l’immediato rilascio” dei locali di via Monterosa, per “l’occupazione senza titolo” della struttura, condannando gli attivisti anche al pagamento delle spese processuali e di vari oneri, per un totale di oltre diecimila euro. Durante l’incontro si è parlato della lunga trafila burocratica (12 anni!) tra il Comune di Napoli e ex-Iacp (oggi Acer), che si è arenata negli anni perché l’immobile, nato fin dalla sua costruzione come “centro sociale”, risultò non accatastato (settembre 2010), poi per mancato accordo sul valore dell’immobile e sui beni da permutare, infine perché sembrava addirittura che l’immobile fosse già di proprietà del Comune di Napoli.

“Se non si procede alla permuta – spiegano gli attivisti –  e la struttura non passa nel Patrimonio del Comune di Napoli (ammesso che non ne sia già parte),   è inutile parlare di come gestire la presenza del GRIDAS nel centro sociale: non ci è mai stato proposto il pagamento o meno di alcunché, incontriamoci e parliamone”.”Il GRIDAS, peraltro – continuano i rappresentanti dell’associazione – non vuole la ‘proprietà’ dell’immobile, ma solo la possibilità di continuare a utilizzarne gli spazi, insieme alle altre realtà che vivono attualmente il centro sociale di Scampia”.

 #ILGRIDASNONSITOCCA è stato il grido d’allarme del presidio di resistenza. “Esiste, nella periferia nord di Napoli – aveva scritto il presidio di resistenza in una lettera aperta – un luogo che funge da ministero nascosto, un ministero non ufficiale per la formazione di uomini e donne alla cura del prossimo. Questo luogo si chiama GRIDAS – gruppo risveglio dal sonno- creato nel 1981 da un pittore, Felice Pignataro, da sua moglie, Mirella La Magna, e da altri che hanno speso la loro vita per rendere migliore quell’angolo di mondo denominato Scampia. Da allora, non solo bambini e adolescenti, ma anche adulti che praticano il campo dell’educazione, hanno beneficiato di questa esperienza gratuita e disinteressata a ogni forma di riconoscimento. Felice è scomparso nel 2004 ma il GRIDAS esiste ancora ed è da qui che è nato quel Carnevale di Scampia che tutti gli anni, dal 1983, raduna a Napoli giovani da tutta l’Italia e che mette a confronto scuole e volontariato e abitanti del quartiere. A Felice è dedicata la stazione della metropolitana di Scampia e importanti musei hanno celebrato i suoi disegni e i suoi murales, frutto di creazioni realizzate insieme ai bambini. Numerosi sono gli insegnanti, gli educatori e gli artisti che hanno perfezionato i loro metodi grazie all’incontro con il gruppo del GRIDAS, con i suoi laboratori e con le sue iniziative, e il GRIDAS non ha mai chiesto niente in cambio. Oggi noi vogliamo chiedere qualcosa per lui”. E all’appello hanno risposto in tanti. Il primo è stato Roberto Saviano, che proprio al Gridas nel 2006, nel corso del festival “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria”, presentò in anteprima mondiale “Gomorra”. “C’è un posto, a Napoli – scrive lo scrittore su facebook – che tiene la ragione al riparo dal sonno, e lo fa con i colori, con i suoni, accogliendo, preservando, salvando. Voluto dall’artista Felice Pignataro, il GRIDAS ha riqualificato uno spazio abbandonato a se stesso. Pignataro ha dato anni, sudore, picconate, risorse per renderlo non solo accessibile, ma un rifugio, un laboratorio, un cuore pulsante e che ogni anno regala al quartiere una splendida festa di Carnevale in cui, con i volti colorati e il cuore danzante, si fa politica insieme, si riflette su temi fondamentali per il tessuto sociale.  Sgomberare il Gridas, cancellare la sua storia, sarebbe un danno incalcolabile per Scampia e per Napoli”.


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