«All’ennesima polemica sul pluralismo dell’informazione Rai, l’azienda risponda con l’immediata riapertura delle corrispondenze da Mosca. Per l’Usigrai prima dei commenti devono arrivare le notizie e dal 5 marzo su cosa fa Putin e su quanto accade nella Federazione Russa la Rai resta non pervenuta». Così, in una nota, l’Esecutivo Usigrai.
«A Mosca – incalzano i rappresentanti sindacali – c’è il corrispondente Marc Innaro e ci sono inviati pronti a rientrare nel Paese. Non raccontare cosa succede dall’altra parte del conflitto in corso mette in discussione la libertà e l’indipendenza dell’informazione di servizio pubblico, il ruolo e la funzione delle giornaliste e dei giornalisti della Rai. Dai vertici dell’azienda servono decisioni prese nell’interesse dei cittadini e della Rai e non sui desiderata dei partiti».