Una crisi umanitaria senza precedenti dal dopoguerra che sta spingendo milioni di profughi verso i confini europei. La guerra in Ucraina è anche questo. In Italia la macchina della solidarietà non si è mai fermata e stiamo assistendo ad una mobilitazione che coinvolge l’intera società civile. La generosità degli italiani si sta concretizzando in vario modo, dalla raccolta di abiti, generi alimentari, medicine all’attivazione di tantissime campagne online per organizzazioni nonprofit in prima linea e per aiuti e progetti umanitari in supporto della popolazione ucraina.
Sul web corrono iniziative di una vera e propria community solidale, persone che naturalmente stanno diventando ambasciatori di solidarietà. Dunque, una comunità che vuole fare la sua parte ed aiutare chi, in questo momento, sta soffrendo e ha bisogno di aiuto. In questa cornice si inscrive anche la volontà di semplici cittadini o attivisti che decidono di noleggiare furgoni per portare aiuti e fare da staffette umanitarie, provando a mettere al sicuro centinaia e centinaia di profughi ucraini. Ne ho scelte tre da cui prendere ispirazione e che in questi giorni sono diventati degli esempi di grande attivismo e solidarietà.
Si chiama Free Rides West l’iniziativa di Giacomo un ragazzo milanese che vive da anni a Salisburgo, in Austria. Con alcuni amici e colleghi ha organizzato una raccolta fondi per il noleggio di un furgone che, oltre a portare cibo, vestiti e medicinali ai profughi ucraini li accompagnasse in Polonia e nei paesi europei dove qualcuno potrà ospitarli. Grazie alla raccolta sono partiti dall’Austria ben quattro furgoni. Finora sono stati raccolti oltre 46mila euro grazie a circa 500 donazioni. I fondi sono stati utilizzati in parte per la benzina, pranzi ai rifugiati, biglietti del treno oltre che per l’acquisto all’ingrosso di forniture mediche e alloggio sia per i passeggeri che per l’equipaggio. Giacomo non è solo in questo viaggio, con lui altri giovani provenienti da diversi paesi che si sono ritrovati per uno scopo comune.
Dalla Brianza invece è partita La corsa di Alex. Oleksandr Sydoruk, imprenditore nato e cresciuto in Ucraina, da anni si è trasferito in Italia, dove ha una moglie, Jiulia, e due bambine. La sua piccola azienda di imbiancatura e decorazioni è avviata, ma da quando è iniziata la guerra, Alex ha deciso di chiudere l’attività e di partire da solo con la sua Mazda per fare da staffetta e trasportare i bambini e le donne che, a piedi, passano il confine ucraino. Amici e colleghi di lavoro hanno aperto una raccolta fondi per sostenerlo nelle spese di trasporto e di alloggio e per fornire beni di prima necessità da portare sul posto. La rete di solidarietà continuerà con l’accoglienza “Ci si sta adoperando per fornire assistenza e beni essenziali a coloro che arriveranno in Italia, perché spesso arrivano solo con quello che hanno addosso e poco o nulla di più” spiegano i promotori della campagna.
Si chiama ‘Andata & Ritorno’ la raccolta fondi lanciata dal blogger e attivista romano Enrico Sitta per soccorrere la popolazione ucraina al confine polacco. L’iniziativa intende sostenere le spese di viaggio oltre al noleggio di due pulmini. “Grazie alla collaborazione dell’Associazione Salvamamme e CRI abbiamo caricato i pulmini di coperte, generi alimentari per bambini, pannolini vestitini e una volta arrivati al confine con l’Ucraina affideremo il materiale al ROE (Raggruppamento Operativo Emergenze) Protezione Civile che, in collaborazione con l’I.N.S.F.O., sta gestendo l’unico centro di accoglienza italiano per ucraini con base a Przemysl, Polonia – spiega l’attivista – Con i due pulmini, inoltre, sarà possibile caricare circa 14 persone tra donne e bambini ucraini e portarli in Italia presso loro contatti familiari o istituzioni già disponibili e operative sul fronte accoglienza”.