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Russia-Ucraina, siamo di fronte all’eradicazione dei media indipendenti

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Da sempre articolo 21 , così come la Federazione europea dei giornalisti, la Efj, si preoccupano della libertà di espressione e di stampa nei paesi dell’Est Europa e in Russia. E denunciano la situazione in ogni sede possibile. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la guerra devastante che ne è conseguita non sono la causa della censura alla libera stampa ma, all’opposto, ne possono essere considerate una conseguenza, nella misura in cui l’invasione di uno stato sovrano è conseguenza di un regime profondamente antidemocratico e illiberale che quella libertà fondamentale comprime da sempre.
In Russia, come ha scritto l’ex presidente della EFj e direttrice di Pen Mosca, Nadezhda Azhgikhina, da molti mesi gli editori hanno spinto una parte della stampa a un linguaggio sempre più aggressivo , che non concedeva spazio ad analisi ed approfondimenti e che privilegiava la retorica e le opinioni invece dei fatti. In Russia, come pure in Ucraina, ha denunciato Azhgikhina, i media hanno scritto per molto tempo della guerra come di una opzione reale. Ma è già dal 2014, ha scritto, che i media e i giornalisti russi che hanno sostenuto le ragioni degli ucraini e hanno criticato le posizioni governative sul Donbass e la Crimea hanno dovuto affrontare censura, processi e restrizioni di ogni genere. Molti media e anche molto giornalisti sono stati inclusi nella lista degli “agenti stranieri” ai quali la legge russa equipara gli operatori dell’informazione in caso di critiche al l’operato del governo.
Con la guerra, la censura sui media russa, come ha denunciato la Federazione europea dei giornalisti, si è spinta a livelli che non si vedevano da decenni. Grazie a una recente legge appena varata dalla Duma, un giornalista che diffonde informazioni ritenute devianti sul conflitto rischia fino a 15 anni si carcere. Ai giornalisti è proibito usare la parola guerra riferendosi al conflitto con l’Ucraina: devono usare il temine “Operazione speciale”.
Tutti i media indipendenti sono stati chiusi. Giovedì scorso sono stati smantellati due dei più influenti media indipendenti russi, simboli della Perestrojka, Ekho Moskvy e TV Dozhd. Altri sono stati bloccati o minacciati di chiusura: Mediazona, Doxa, The Village, Zvezda (Perm), TV2 (Tomsk), Vecherny Krasnoturyink, Vecherny Karpinsk, Pro Severouralsk, Globus (Serov), Znak.com (Ekaterinbourg). L’emittente radiofonica Silver Rain, con lo slogan “Non possiamo più dire la verità, ma non vogliamo mentire”, ha riferito che d’ora in poi trasmetterà solo musica.
Venerdì, l’agenzia di stampa statale russa RIA ha riferito che oltre a bloccare BBC News, l’autorità per le comunicazioni Roskomnadzor (RKN) ha anche limitato l’accesso a Radio Liberty,all’emittente radiofonica statale statunitense Voice of America, finanziata dal governo degli Stati Uniti e a Meduza (un sito di notizie in lingua russa e inglese con sede in Lettonia) oltre all’emittente statale tedesca Deutsche Welle.
“Le conseguenze della guerra in Ucraina e la censura dell’UE sui media propagandisti del Cremlino si fanno sentire pesantemente in Russia”, ha detto un giornalista russo alla Efj. “ Siamo davvero di fronte a uno scenario di totale eradicazione dei media indipendenti. Decine di organi di stampa e centinaia di giornalisti sono stati colpiti. Anche i giornalisti dei media statali lasciano le loro redazioni perché sentono di non essere più in grado di svolgere onestamente il loro lavoro”.
Infine, il Governo sta lavorando per tagliare fuori la Russia dal collegamento internet col resto del mondo, lasciando attiva solo internet all’interno del Paese.
In questo scenario apocalittico per l’informazione, Efj e Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) hanno lanciato un appello all’Unione Europea perché protegga e aiuti i giornalisti indipendenti in Russia, che devono affrontare questa dura repressione. È molto importante anche procurare loro dei visti per uscire dal paese e riallocare i media indipendenti fuori dai confini del Paese perché possano continuare a operare e informare.


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