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Quando le notizie false corrono più veloci della verità

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Accade Oggi, in merito alla guerra in Ucraina, accadeva l’anno scorso con riferimento alla pandemia e ai vaccini. Le fake news corrono più veloci della verità: è un fatto! Ne ha preso atto l’Unione europea costituendo l’European Digital Media Observatory e l’Italia con IDMO. Bufale e notizie manipolate riguardano, principalmente temi di politica nazionale e internazionale, lavoro ed economia ma non solo.

Un’esperienza singolare: 10 anni di Butac

È il 2012 quando Michelangelo Coltelli di Bologna, ora 50enne, decide di intraprendere la sua silenziosa e sistematica lotta contro le bufale e le fake news creando prima la pagina Facebook (che oggi conta oltre 180mila like) e poi il sito Butac.

“L’idea non nasce da un’esigenza specifica ma da un evento che ha cambiato la mia vita e le mie abitudini- spiega – dopo la nascita del mio primo figlio, infatti, mi sono ritrovato con molto tempo a disposizione, soprattutto quello notturno che prima impiegavo uscendo con gli amici. Di giorno continuavo a fare il gioielliere ma la notte mi annoiavo e non riuscivo a consolare la mia noia guardando la tv o giocando alla playstation. Mi sembrava di perdere il mio tempo, letteralmente” così ha iniziato la sua personale lotta contro le Fake news.

“Le collanine d’ambra non fanno passare i dolori di dentizione”. Parola di gioielliere!

“Passavo del tempo sui social, su siti in cui si parlava di neonati e in generale della crescita di un figlio. Ed è in quel momento che mi sono reso conto che anche tra i miei contatti più vicini tanti erano caduti in bufale di vario genere legate anche ai figli. -Dalle collanine d’ambra per far passare il male della dentizione, ai vaccini che causano l’autismo, per non parlare del bagnetto al mare dopo che hai mangiato. Così mi sono messo a scrivere sui social, a spiegare, linkando le fonti, del perché queste credenze popolari fossero bufale, sciocchezze. Mi accorsi subito che il web, quel luogo che avevo amato fin dai suoi arbori era diventato un ricettacolo di complotti, truffe e disinformazione. Sapevo che non avrei cambiato lo stato delle cose, ma speravo di poter sensibilizzare la massa a farlo”.

Le peggiori e quelle più condivise sui social?

Il fondatore di Butac ha risposto così: “Una delle peggiori è quella che vede il vaccino anti-Covid uccidere la gente. Sono in tanti ad averla cavalcata, ad aver sostenuto sciocchezze che i dati hanno puntualmente smentito. Queste notizie, tuttavia, sono diventate virali ed hanno spinto la gente a non vaccinarsi e a correre un grave rischio.

Una grossa che è diventata virale più all’estero che in Italia ma che nasce da noi è quella che uscì poco dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, la notizia sosteneva che dei camionisti ucraini avessero aggredito dei camionisti bielorussi uccidendoli a coltellate. Questo stava generando un clima oltremodo pericoloso sulle nostre autostrade, ma era tutto inventato, a distanza di quasi un mese la stessa notizia gira ancora nel circuito dei camionisti, specie in russo”.

Una notizia falsa può rovinare la reputazione e la vita

Michelangelo racconta di un barista che, qualche tempo fa venne segnato dal marchio di pedofilo

perché una persona con cui aveva litigato mise in rete un’immagine in cui lo accusava di pedofilia. Il barista si trovò il proprio locale vandalizzato con scritte all’esterno terrificanti, minacce di morte varie. Si scoprì poi che l’accusa era completamente inventata e chi l’aveva fatto voleva rivalersi per un litigio avuto con lo stesso.

La libertà d’espressione è una cosa seria!

Accade spesso che qualcuno si senta legittimato ad usare i social per esprimere qualsiasi concetto passi dalla sua mente in quel momento, senza verificare le informazioni che si diffondono.

“I tanti disinformatori seriali che si appellano alla libertà d’espressione ogni volta che vengono pizzicati da noi, e ci accusano di volerli censurare – spiega Michelangelo – ma è una bugia, quando nel 2017 fui chiamato dall’allora presidente della camera per fare da consulente su un progetto dedicato alle fake news dissi proprio che trovavo le proposte di legge censorie assolutamente sbagliate. La libertà d’espressione è sacra, ma in Italia esisterebbero già leggi per punire chi ne abusa. Leggi che purtroppo vengono impugnate dai legislatori molto con malavoglia. Ma ci sono, e andrebbero applicate più spesso”.

Chi genera le fake news?

“Ecco questa è una domanda complessa, la risposta è che chiunque le può generare. Dipende di che tipo di fake si sta parlando, si parte dal cretino che inizia a spargere la voce che il matrimonio tra Totti e Blasi è in crisi (e genera la notizia perché sa che c’è gente che pagherà per leggerla) a chi invece genera notizie false per scopi legati magari alla politica (per portare acqua al mulino della sua fazione o contro l’altra) e i peggiori, quelli che lo fanno per soldi, e purtroppo di quelli la rete è piena. Ma è una domanda a cui è impossibile rispondere così, ci sarebbe da sedersi a un tavolino e parlare per ore”.


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