“Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2 % del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!”
Sono le parole che ha detto Papa Francesco nelle ore in cui sta consacrando Ucraina e Russia alla Madonna.
Sì, mi vergogno anche io, e credo moltissimi italiani e europei che non riescono a comprendere come si possa parlare di riarmo quando è appena partito un piano che dovrebbe garantire benessere, servizi, democrazia, rispetto dei diritti, salute migliore alla “next generation EU”.
Nessuna lezione della storia serve all’umanità. Mai.
E allora si sottraggono fondi alla sanità, alla scuola, all’assistenza per spendere ben 13 miliardi di euro all’anno per comprare armi! Per quale ragione, per quale difesa, ma soprattutto, per quale offesa?
Con 13 miliardi si rifanno ospedali, si garantisce assistenza domiciliare e cure ambulatoriali, si potenziano le terapie intensive, oppure si rifanno le aule con la giusta aerazione, si aumentano gli strumenti digitali in scuole e atenei, si pagano meglio sanitari e insegnanti.
Niente di tutto ciò. Compriamo armi. Il tutto senza vergognarci, come non ci vergogniamo, di essere stato il paese europeo più vicino a Putin per decenni, di aver voluto non capire che un uomo che uccide in tutto il mondo i suoi avversari politici e i giornalisti liberi è un pericolo per l’umanità. Dove erano le anime belle che straparlano oggi quando solo i giornalisti, e non tutti, denunciavano l’assassinio di Anna Politkovskaja?
Sì, mi vergogno molto. E dicendomi contro l’aumento delle spese militari rischio, come tanti, a partire dalla Tavola per la pace (grande iniziativa la marcia!) di essere incasellata come “dalla parte di Putin”. E anche questo, che vergogna!
Ormai chi vuole la pace è additato come nemico dell’Ucraina, un paese che adoro anche per ragioni personali, avendo in famiglia una infermiera straordinaria che eroicamente ha portato a Roma nuora e nipotini e che ogni giorno aiuta il mio compagno a vivere.
Sono fantastici e l’attacco di Putin è una vergogna senza tempo.
Per questo ci vuole la pace e la cosa più agghiacciante dopo un mese di guerra è che, davvero, sulla pace non si sta impegnando nessuno.
Solo Papa Francesco, che dei comportamenti della maggior parte dei governi occidentali, appunto, si vergogna.