Grande partecipazione al corso formativo alla grande Moschea di Roma

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È stato un evento senza precedenti quello di ieri 1 marzo presso l’Istituto Culturale Islamico della Grande Moschea di Roma. Un corso formativo dal titolo Informazione: “Dal NO all’odio al SÌ alla fratellanza” organizzato da Articolo21 e dal nuovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
L’incontro è iniziato con la visita dei partecipanti all’interno della Grande Moschea di Roma la più grande in Europa disegnata dall’architetto Paolo Portoghesi.
Dopo aver raggiunto la sala conferenze del centro islamico si è dato il via all’inizio dei lavori.
La parola è stata presa dalla Segretaria dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Maria Lepri che dopo I ringraziamenti agli organizzatori, ai relatori e alla struttura ospitante ha dichiarato “Essere qui oggi per me è per quasi un sogno che si avvera, penso che per noi gionalisti sia molto importante anche un lavoro di studio e di approfondimento. Ma oggi è anche un giorno in cui non possiamo non pensare a quello che sta accadendo in Ucraina”.
A seguire Abdellah Redouane Generale Centro Islamico Culturale d’Italia che ha ricordato l’importanza del Centro Islamico Culturale d’Italia, che gestisce la Grande Moschea di Roma, è che l’unica istituzione musulmana riconosciuta in virtù del Decreto del Presidente della Repubblica nr. 712/1974.
“La missione della comunicazione – ha dichiarato – non è solo quella di informare ma anche di essere all’ ascolto e di creare una opportunità di dialogo come questa di oggi”
È intervenuto subito dopo il nuovo Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Guido D’Ubaldo. “Abbiamo organizzato questo corso di formazione con gli amici di Articolo21 per sensibilizzare i colleghi sul tema del linguaggio d’ odio, per una riflessione sulle parole che possono costruire ponti e che non devono diventare pietre per ferire. Ragioneremo in questo incontro sul ruolo delle religioni nel dialogo tra i popoli per approfondire i rapporti tra le diverse culture religiose per porre l’ attenzione un linguaggio che rispetti la deontologia professionale. Il contributo dei giornalisti nel combattere tutte le forme di odio e intolleranza è fondamentale nei giorni in cui il mondo sconvolto dei venti di Guerra. Dobbiamo fare attenzione – ha aggiunto D’Ubaldo – perché non esiste nessun vaccino contro il virus dell’ intolleranza contro il nazismo e l’ antisemitismo anche per questo noi giornalisti dobbiamo stare attenti quando usiamo le parole”
Alle parole del Presidente dell’ordine del Lazio si aggiungono quelle del Presidente Nazionale della Federazione della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti “Ringrazio per l’accoglienza gli amici della Grande Moschea che hanno reso possibile questa iniziativa, noi riteniamo un grande onore essere e qui ospiti e lo dico con forza sin dall’ inizio con buona pace di chi mugugna su qualsiasi iniziativa. Ho sempre trovato la dichiarazione di fratellanza, che mi ha spiegato padre Spadaro con molta puntualità, straordinaria perché immette mondi diversi talvolta in conflitto, nella comunanza sulla difesa di una parola che ha citato per ben quindici volte nel suo discorso inaugurale il presidente Mattarella la dignità”. Giulietti ha poi suggerito la creazione di una nuova carta che si chiamerà “Cura e accuratezza” cura nel senso di prendere a cuore le persone e accuratezza nel senso giornalistico che vuol dire “pensiero critic, verifica delle fonti, verifica delle parole”.
E propone di consegnare questa carta che diventerà Carta Europea a Roberta Metsola Presidente del Parlamento Europeo in “memoria e nel ricordo di un grande amico che voglio ricordare qui che ci è stato vicino sin dal giorno della fondazione di Articolo Ventuno il Presidente David Sassoli “
La parola è poi tornata a Abdellah Redwane che ha trattato il tema della comunicazione tra la comunità islamica e la società italiana. “La pratica come pure l’evoluzione della comunicazione costituiscono una rivoluzione che ha portato oggi i mezzi di comunicazione a disposizione, se ben usati ad evere una opportunità straordinaria che libera energie e creatività”.
A seguire ha preso la parola Padre Antonio Spadaro, Direttore de La Civiltà Cattolica che è ha raccontato di quando Papa Francesco non ancora Papa nel 2002 nel suo discorso ai comunicatori di Buenos Aires usò l’immagine del Buon Samaritano per identificare il comunicatore e disse allora oggi la professione di comunicatore la tecnologia dei mezzi di comunicazione sociali permettono di arrivare molto lontano e molto in profondità nel cuore umano dove prendono forma le decisioni important quindi comunicazione e decisione sono strettamente legate noi prendiamo delle decisioni sulla base delle relazioni come abbiamo detto e delle decisioni che ci vengono nel cuore.
È intervenuto poi Nader Akkad Imam Grande Moschea di Roma con un contributo dal titolo, ‘Dalla Carta di Medina alla Dichiarazione di Marrakech’ che ha parlato di come il profeta Muhammad abbia dato vita alla parola UMMA; un termine esteso a tutti non soltanto ai musulmani credenti, ma a tutti coloro che vivono insieme ai musulmani.
A seguire Padre Stefano Cecchin, Presidente Pontificia Accademia Mariana Internazionale con un contributo dal titolo ‘Informazione, disinformazione e benessere integrale’. Cecchin ha trattato della figura di Maria e della cattedra creata in Honduras ‘Maria via di pace tra le culture’ “Abbiamo scelto di chiamarla così perchè non è pace solo tra religioni – ha spiegato – ma tra culture perchè la religione fa parte delle culture”.
È intervenuta poi Tiziana Ciavardini, antropologa e giornalista con un intervento dal titolo ‘L’etica della comunicazione come modello di convivenza civile’. Ciavardini ha salutato tutti i presenti con Assalamu Alaikum la pace sia con voi, il saluto tra gli appartenenti alla fede musulmana. Ha spiegato poi, che osservando da vicino questa espressione si nota che in realtà altro non è che è un vero e proprio invito all’altro e che potrebbe essere interpretato nella nostra cultura italiana come un ‘mi fido di te’, un saluto che deriva dagli insegnamenti di Abramo il padre dei profeti. Ciavardini ha più volte citato Papa Francesco e il ruolo del dialogo per eliminare l’intolleranza e la discriminazione. HA poi sollecitato ad una nuova realtà educativa tra cui anche le scuole affinchè ci sia un educazione improntata al dialogo e al rispetto delle diversità anche in campo religioso.
Penultimo intervento quello di Elisa Marincola, Portavoce Articolo 21 con il contributo dal titolo ‘La carta di Assisi e il Codice etico dei media per la fratellanza umana varato dai giornalisti arabi ad Abu Dhabi.’ Marincola ha ricordato le attività dell’associazione Articolo21 che proprio in questi giorni ha compiuto 20 anni. Ha ricordato come questa associazione sia basata sul volontariato ed abbia come uno dei punti essenziali proprio la formazione. A ribadito inoltre come l’associazione insieme all’Ordine dei Giornalisti e i presidi regionali continuerà a fare corsi in tutta Italia approfondendo ancora di più il tema del dialogo e della comunicazione.
Ha concluso i lavori Roberto Natale, del Comitato Scientifico di Articolo 21 che ha sottolineato quanto il corso sia stato importante. “Queste tre ore trascorse insieme – ha detto – sono state sicuramente un momento di straordinaria crescita per tutti noi”.
Per questo ha voluto più volte ringraziare chi ha voluto questo incontro l’Ordine giornalisti del Lazio, e l’Istituto Culturale Islamico della Grande Moschea di Roma che ha ospitato l’incontro. “Ora il compito che abbiamo di fronte – ha detto ancora Natale – è veramente molto ma molto impegnativo ora dobbiamo saper mettere insieme tutte le nostre energie consapevoli del fatto che la cittadinanza attiva è l’ unico modo in cui possiamo dar senso al nostro lavoro ovunque ci troveremo a svolgerlo”.
L’evento è stato ripreso in diretta da EUROCOMUNICAZIONE e registrata da RadioRadicale disponibile al seguente link https://www.radioradicale.it/scheda/661698/informazione-dal-no-allodio-al-si-alla-fratellanza?fbclid=IwAR1XwbZd7hzomGiNdKXebmxli4uL2ZDPOzfpdikbGq5Z6gTeYC4-Sn2C07E


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