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Gli incubi rarefatti di Daniel Kehlmann. Feltrinelli pubblica “Te ne dovevi andare”

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La storia prende avvio con un viaggio che ascende verso l’aria rarefatta e la nitidezza biancoazzurra delle montagne tedesche. Fra Der Zauberberg e l’incipit raggelato e impietoso de I beati anni del castigo, percepiamo l’insidia latente dentro le scarne manciate di parole con cui Kehlmann introduce, utilizzando la tecnica haiku, la voce del protagonista, uno sceneggiatore di film commerciali che ha scelto di isolarsi con moglie e figlia di quattro anni in una casa costosa quanto enigmatica situata alla fine di una strada tortuosa.

Come nella maggior parte delle ghost stories angloamericane, da Lovecraft e Blackwood a Wharton e James, come in Shining (in particolare la versione per il cinema di Kubrick), è proprio la Casa a invadere ogni angolo della scena. Nei sogni e incubi dei membri della famiglia interno ed esterno si confondono dando vita a realtà parallele, i vetri delle finestre riflettono gli interni ma non le figure umane, donne spettrali dagli occhi troppo vicini si materializzano mute uscendo da foto che al contrario scompaiono in modo misterioso.

Persino la lucentezza del paesaggio si appanna progressivamente, ingoiata dalla nebbia persistente, l’erba incolore e il silenzio che opprime, mentre le illusioni ottiche e le proiezioni oniriche rappresentano, come sempre, i malesseri dei singoli e le asperità relazionali che germogliano all’interno del nucleo familiare – i risentimenti taciuti, le rivalse, il disprezzo latente, il senso di inadeguatezza, la fondamentale solitudine dell’infanzia.

C’è, in più, in alcune situazioni – e discende da Shirley Jackson nei cui schemi narrativi qui si innesta il grottesco metafisico lievemente apocalittico di Dürrenmatt -, il tema della comunità ostile e nello stesso tempo vaticinante. Kehlmann, ad esempio, disegna con pochi tratti magistrali il proprietario paonazzo e laconico del negozio di “generi vari” del villaggio e la sua cliente anziana nascosta dietro le lenti riflettenti di un paio di occhiali da sole. Nelle parole e nei gesti di entrambi l’autore (che ricordiamo per il travolgente, coltissimo La misura del mondo, uscito nel 2005) insinua doppiofondi di sardonica minaccia e avvertimenti elusivi da Tiresia contemporaneo.

 

 

TE NE DOVEVI ANDARE
Autore: Daniel Kehlmann
Traduttore: Monica Pesetti
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 3 febbraio 2022
Pagine: 96 p., Brossura
EAN: 9788807034879
Prezzo 10 euro

 

Gli incubi rarefatti di Daniel Kehlmann. Feltrinelli pubblica “Te ne dovevi andare”


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