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Fratoianni: “Impedire che la casa simbolo della lotta alla mafia venga riconsegnata ai Badalamenti”

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“La sola idea che Casa Felicia possa tornare nelle mani dei Badalamenti è aberrante e non ci sono errori procedurali che tengano contro il valore negativo che una simile prospettiva potrebbe avere”
Lo si legge nell’appello, che sottoscrivo e rilancio,  che l’associazione Articolo 21 ha lanciato per impedire che la casa simbolo della lotta alla mafia venga riconsegnata alla famiglia originaria”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Il casolare fu sequestrato, insieme ad altri beni della famiglia Badalamenti e poi affidato alla famiglia Impastato, su iniziativa dell’Agenzia per i beni confiscati.  Ormai da anni “Casa Felicia” – prosegue il leader di SI – è luogo di memoria e di testimonianza della lotta contro la mafia e viene visitato da migliaia di persone, soprattutto ragazzi, da tutta Italia. Adesso, per un errore burocratico dell’Agenzia o del catasto, il casolare può tornare nelle mani di Leonardo Badalamenti, secondogenito di Tano, rientrato in Italia dal Brasile, dove pende su di lui un mandato di arresto per traffico di droga. “Io non so se si sia effettivamente trattato di un errore, ma quel che è certo è che “Casa Felicia” non può tornare nelle mani di Badalamenti. Il governo e le Istituzioni devono fare tutto il possibile affinché questo non avvenga. Sarebbe – conclude Fratoianni – un intollerabile schiaffo a Peppino, a Felicia, a Giovanni e a tutti coloro che da anni in quel territorio combattono per riaffermare la legalità.”

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