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Evitare il “carrello della spesa” militare

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Bene fa Papa Francesco a stigmatizzare la follia dell’abnorme incremento delle spese militari italiane sino al 2% del bilancio. Da politico accorto, con la sensibilità del buon cittadino, sa perfettamente che le spese militari riempiono il “carrello” delle “esigenze strategiche” di: missili, bombe e bombardieri, che prima o poi, per dimostrarne la necessità, uccideranno anche inermi cittadini.

Il Papa sa pure il motivo per cui, in tutto il mondo, scoppiano le guerre: alimentare il mercato più “ricco” del pianeta. Ricco soprattutto per i potenti, che possono fare la cresta sulle forniture, con percentuali a due cifre: la mazzetta del 10% è il minimo. Nessun appalto, né ribasso.
Per l’Italia si potrebbe trovare una soluzione che eviti l’acquisto di altri strumenti di morte, facendo investimenti utili per la nazione. Per far questo bisogna avere solo onestà e fantasia, ovvero trovare un politico che sappia fare il suo mestiere. Ecco alcune proposte.

Cyber sicurezza: In Italia dalla morte sospetta di Adriano Olivetti l’industria elettronica è tutta estera. Oggi l’hardware è cinese, il software è americano e gli antivirus sono russi. Basterebbe pochissimo ad una nazione straniera a bloccare l’Italia. Con effetti paragonabili all’abbattimento di ponti autostradali e ferroviari. Un tale investimento darebbe sviluppo e sicurezza, ad ampio raggio.
Controllo dallo spazio: Qualunque evento accada sul nostro territorio viene trasmessa dai satelliti Usa. Un grande investimento nell’aerospaziale potrebbe dare una indispensabile autonomia militare, ma anche un controllo del territorio che gioverebbe anche alla pianificazione e all’ambiente. Forze territoriali: Dopo l’accorpamento della Forestale ai Carabinieri, si è ridotta la capacità di controllo del territorio, soprattutto ai confini nazionali. Un investimento nel settore potrebbe avere una triplice ricaduta: militare, ambientale e di contrasto alle mafie (alleabili con il nemico).
Protezione civile: In questi giorni di guerra si evidenzia la necessità di rafforzare la protezione civile, anche nella tremenda ipotesi di un conflitto. Molti giovani troverebbero occupazione. Ma purtroppo viene più facile e “vantaggioso” riempire il “carrello della spesa” militare.


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