Ancora una volta sono i neonazisti della “Comunità militante dei Dodici Raggi” dal loro sito internet e sui social a lanciare nuove e preoccupanti invettive contro il giornalista di Repubblica, Paolo Berizzi, unico giornalista europeo sotto scorta per minacce ricevute da gruppi neofascisti e neonazisti. L’occasione è la presentazione ad Azzate del suo nuovo libro: “È gradita la camicia nera. Verona la città laboratorio dell’estrema destra tra l’Italia e l’Europa“. Evento organizzato dall’Anpi, una scelta non casuale, come spiega Vittore Brunazzo, segretario della sezione ANPI di Azzate: «La proposta è arrivata da Anpi provinciale e dall’osservatorio delle nuove destre. La presentazione del libro di Berizzi qui, ci darà modo di riaffermare la difesa dei nostri valori costituzionali». Azzate ha ospitato nel 2019 Francesco Filippi, scrittore autore del libro “Mussolini ha fatto anche cose buone” sottotitolo “un libro sulle idiozie che continuano a circolare sul fascismo” e nel 2021 Chiara Colombini con il suo “Anche i partigiani, però…” : in entrambe le occasioni i DoRA, il gruppo nazifascista che ha base in paese, si erano presentati con striscioni e insulti con l’obiettivo di intimidire ospiti e organizzatori degli eventi culturali.
Questa volta però a peggiorare la situazione sono i precedenti che collegano Do.Ra. e il suo leader Alessandro Limido alle misure di protezione alle quali Berizzi è sottoposto da anni. Già, perché è proprio grazie alle sue inchieste che nel 2017 la Digos di Varese ha sequestrato la sede del gruppo e denunciato Limido e altri quattro militanti per tentata “ricostituzione del disciolto partito fascista”. Da quel giorno striscioni esposti in strada, scritte e messaggi ai quali si sono aggiunti quelli di un’altra formazione neonazista, il Manipolo d’Avangardia Bergamo – MAB – gemellato con Do.Ra., e un atto intimidatorio sotto l’abitazione del cronista, poi finito sotto tutela.
Ora sul sito di Do.Ra., che nonostante l’inchiesta resta inspiegabile operativo e accessibile a tutti, spunta anche un volantino e un breve comunicato con il quale i neonazisti pretendono un “confronto” pubblico considerando la presenza del giornalista una “provocazione” e le sue inchieste “menzogne” e “calunnie”. Ma la cosa più preoccupante è che pare abbiano chiesto e ottenuto dalla questura e della prefettura l’autorizzazione per una iniziativa “parallela” in piazza della Pesa, cioè a due passi dalla sala dove si terrà la presentazione del suo nuovo libro.