La prima è stata la Biblioteca Braidense che – con il pieno supporto del Direttore di Brera James Bradburne – intende attivare un gemellaggio culturale con la Biblioteca Nazionale di Kyiv, la capitale ucraina bombardata, lavorando a progetti di valorizzazione della cultura ucraina a partire dai libri per bambini in lingua posseduti dall’istituto milanese e offrendo lo status di visiting librarian ad una bibliotecaria ucraina in arrivo a Milano nei prossimi giorni. Un’iniziativa solidale e concreta, che intende prestare attenzione alle professionalità del mondo della cultura e dare sostegno agli ucraini in fuga dalla guerra, con ampio margine di replicabilità da parte di altri istituti della cultura milanesi. Per esempio, la Casa della Memoria potrebbe decidere di adottare il Museo dell’Olocausto di Kyiv, il Teatro alla Scala potrebbe adottare un suo omologo nella capitale ucraine, e così via, lavorando oggi all’accoglienza delle professionalità del mondo della cultura e in futuro alla ricostruzione degli istituti di provenienza.
Così commenta Marzia Pontone, Direttrice della Biblioteca Nazionale Braidense, oltre che Consigliera e Presidente della Commissione Educazione del Comune di Milano: “Se l’esempio della Braidense venisse condiviso a livello cittadino, si potrebbe generare un nuovo modello di solidarietà culturale e di accoglienza per i professionisti della cultura in fuga dalla guerra, in vista della ricostruzione di domani. Perché la cultura ha la forza di generare ponti e superare le divisioni”.