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655 mila contro la guerra in Ucraina. Con Papa Francesco

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Ieri, 27 marzo, ho consegnato a Papa Francesco le oltre 655.000 firme che abbiamo raccolto sull’appello “La guerra è una follia”.

Con i collaboratori del Papa avevamo concordato che la consegna sarebbe avvenuta in Piazza San Pietro accanto alla lunga bandiera della PerugiAssisi. Ma all’ultimo momento, è arrivata una chiamata: il Papa vuole incontrarvi e salutarvi personalmente. Ha poco tempo, ma vi incontrerà a Santa Marta prima dell’Angelus.

E così è stato. Un breve e intenso incontro, pieno di solidarietà umana. Senza alcuna formalità. Attendevamo un Papa preceduto dal cerimoniale. E invece, il Papa arriva da solo, con un passo ritmato dalla sciatalgia ma spedito. Sono le 11.10 e alle 12.00 il mondo intero lo attende per l’Angelus alla finestra del palazzo apostolico. Attraverso il disegno del vetro lo vediamo arrivare. Apre la porta, ed è come un incontro tra amici. Gli sguardi si incrociano, le mani si stringono e Mons. Zani mi invita a parlare: “Santo Padre, grazie per tutto quello che sta facendo per fermare questa nuova orribile guerra… Grazie…” La risposta del Papa, che conservo nel cuore, riassume tutta l’asprezza dello scontro in atto a livello mondiale e la solidità serena del successore di San Pietro.

Al Papa consegno una lettera, una chiavetta con le firme e l’appello della Marcia PerugiAssisi Straordinaria della Pace e della Fraternità che abbiamo convocato per il prossimo 24 aprile.

Poi è la volta dei due ragazzi dell’Istituto Comprensivo Fiume Giallo di Roma venuti a portare un messaggio di sostegno al Papa. “Caro Papa…” Francesco, di 12 anni, II media, gli srotola una lunga lettera scritta a più mani in classe. Miriam, di 11 anni, I media, gli presenta il libro della pace dove sono raccolti i disegni dei compagni più piccoli. Papa Francesco li ascolta, li accarezza, li ringrazia e ci saluta con la promessa di rivederci presto assieme alla rete delle scuole per la pace. “Adesso immagino che volete una foto con me!” esclama sorridendo. Passo il cellulare ad un collaboratore che si è magicamente affacciato dalla porta. 12 scatti. Poi l’immancabile: “Non dimenticatevi di pregare per me!” a cui rispondo d’istinto: “Certamente Santo Padre,… ma ricordi che anche noi abbiamo un gran bisogno delle Sue preghiere!.”

Flavio Lotti
Coordinatore nazionale della Marcia PerugiAssisi


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