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Ucraina. I titoli che non vorremmo mai leggere

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”La Russia invade l’Ucraina. Già migliaia di morti”. ”Droni Nato bombardano i carri armati russi. Putin ordina l’innesco pre-lancio delle testate nucleari”. ”Gli americani pronti alla risposta atomica”. Questi sono i titoli che non vorremmo mai leggere. Ma il rischio che un conflitto locale diventi globale è reale, quanto sottaciuto. Da una parte, l’Occidente non ha mai perdonato la predazione della Crimea da parte dei Russi. Dall’altra, Putin vive l’Ucraina come uno stalker che non vuole che la sua ex si rifaccia una vita, dopo anni di convivenza.

E’ possibile uscire da questa crisi? Sì, ma non con le reciproche minacce. La tecnica diplomatica insegna che per disinnescare una tensione così alta, occorre prima di tutto trovare una via d’uscita che salvi la faccia ai contendenti. L’Europa potrebbe offrire l’adesione dell’Ucraina alla UE, in cambio di una moratoria formale al suo ingresso nella Nato per un congruo periodo di raffreddamento (10 o 20 anni), riconoscendo così di fatto a Putin la legittimità della sua insofferenza ”cubana” (vedi Baia dei Porci) verso l’ipotesi di confinare con un paese dell’alleanza avversa. Non è una soluzione, ma si guadagnerebbe tempo. Quello necessario a far tornare le truppe nelle caserme; e il senno nelle teste dei maschi alfa delle superpotenze, dopo aver gonfiato i muscoli in una patetica sfida di culturismo militare.

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