La vicenda, come si sa, è legata alla lettera anonima con le accuse di molestie sessuali al giornalista Sigfrido Ranucci e probabilmente sarà oggetto di un altro audit interno all’azienda. Se infatti l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha spiegato che le accuse contenute nella missiva, resa nota a novembre dal renziano Davide Faraone, sono “risultate non riscontrate”, in Commissione di vigilanza Rai si apre un’altra partita. Lo stesso Ruggieri, parlamentare di Forza Italia e membro della commissione, ha infatti denunciato una serie di messaggi scambiati con il conduttore di Report proprio dopo che divenne nota la lettera.
“I messaggi contengono insulti diffamatori e minacce e allusioni sul possesso di dossier”, ha sostenuto Ruggieri chiedendo all’ad di prendere provvedimenti e annunciando la presentazione dei messaggi in procura. Fuortes ha definito le affermazioni “molto serie e gravi”, sottolineando che si tratta di “comunicazioni private” e che quanto denunciato dal deputato di Fi sarà “oggetto di altro audit, l’unico organo aziendale che può agire” in questo caso. “Non c’è stata nessuna minaccia, anzi il contrario. Ho stigmatizzato il fatto che Ruggieri e Faraone avessero reso pubblici dei dossier anonimi e infamanti, come si è dimostrato nei fatti dopo l’audit e li hanno usati, a differenza di altri parlamentari che li avevano gettati”, è la replica di Ranucci.