80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Putin sta preparando il golpe contro di sé

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La minaccia nucleare è un segno di debolezza di Putin. Le cose non vanno bene in Ucraina. Zelensky non scappa (mai sottovalutare un comico). La resistenza ha ingaggiato una guerriglia urbana. Fuori, il mondo non solidarizza, ma isola la Russia. Dentro, le file ai bancomat di Mosca sono una protesta  contro la guerra, più esplicita di quella dei coraggiosi pacifisti in piazza. Ora i primi oligarchi si dissociano, insieme ad attori e uomini della cultura. Intanto i palazzi sventrati di Kiev, la morte di civili inermi, la fuga di madri e bambini sono immagini disonorevoli, che arrivano sui social anche se Putin ne vieta la diffusione. Presto prenderà forma anche il dolore delle donne russe che hanno perso i loro mariti o i figli ventenni in una guerra insensata.

Quanto manca al golpe contro il nuovo zar chiuso nel suo bunker bianco pieno di tavoloni?
Quando il malcontento si combina col disonore, c’è una chimica sociale che genera la combustione della rivolta.
L’incognita è solo il quando, non il se.

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