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Messico, la strage continua. Ucciso il sesto giornalista da inizio 2022

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Heber López Vásquez di Rcp Noticias è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco nella notte fra il 10 e l’11 febbraio nella zona Espinal a Salina Cruz, nello stato di Oaxaca. Secondo i media locali aveva ricevuto minacce per via del suo lavoro.

Ancora un giornalista ucciso in Messico, il sesto dall’inizio dell’anno. Heber López Vásquez di Rcp Noticias è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco nella notte fra il 10 e l’11 febbraio nella zona Espinal a Salina Cruz, nello stato di Oaxaca. Due persone sono state arrestate dopo l’omicidio del reporter, assassinato nel suo studio di registrazione, come hanno riportato Rcp Noticias e il giornale Milenio.

Secondo il Diario de Yucatán, il giornalista aveva ricevuto minacce per il suo lavoro, per le denunce di atti di corruzione da parte di funzionari locali.

Il Messico è considerato uno dei Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti. Da inizio anno sono stati uccisi a Tijuana la giornalista Lourdes Maldonado, il fotoreporter Margarito Martínez Esquivel e il giornalista Marco Ernesto Isla, che aveva già interrotto la professione per ‘motivi personali’, il collega José Luis Gamboa a Veracruz e il cronista Roberto Toledo a Zitacuaro.

A fine gennaio ci sono state proteste dei cronisti e della società civile. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) negli ultimi 30 anni sono stati circa 140 i giornalisti assassinati in Messico. (Rak/Adnkronos)

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