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Ha mostrato la tessera del partito fascista anziché il green pass, la Comunità Ebraica di Trieste denuncia Ugo Rossi

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La Comunità ebraica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia ha depositato in Procura un esposto contro Ugo Rossi. Al centro dell’istanza l’esibizione da parte del consigliere comunale del Movimento 3V della tessera del partito fascista e poi di quella del partito nazista, invece che il Green pass, per accedere alla Risiera di San Sabba il 27 gennaio scorso, in occasione della cerimonia della Giornata della Memoria.

La Comunità ebraica lascia alla Procura la valutazione dell’inquadramento giuridico del reato. Di fatto, comunque, si ipotizza il reato di apologia del nazifascismo, di diffamazione, nonché di vilipendio delle istituzioni accomunando l’attuale governo a quello nazifascista. Quella di Rossi, noto per le sue posizioni no vax e no Green pass, era un’evidente provocazione, che la Comunità ebraica non ha potuto ignorare. Da qui l’esposto. Il consigliere nei giorni che precedevano la Giornata della Memoria, aveva anticipato la sua partecipazione alla commemorazione in qualità di consigliere comunale di Trieste «senza il nazipass», aveva dichiarato, lanciando «un appello a tutti gli umani liberi ad esserci, anche per farmi da testimoni se non dovessero farmi accedere al luogo del ricordo». E così è stato.

Quella mattina, poco prima delle 11, Rossi con uno sparuto gruppo di sostenitori si era presentato all’ingresso della Risiera di San Sabba, rigorosamente senza Green pass e aveva chiesto di entrare comunque per assistere alle celebrazioni, ma era stato bloccato. Agli addetti all’ingresso aveva riferito di avere l’invito e di voler partecipare alla cerimonia, esibendo successivamente una «tessera fascista» e una «nazista».

I rappresentanti della Comunità ebraica, che si ritiene parte offesa, ieri nel rispetto della giornata dello Shabbat hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito, ma il Giorno della Memoria, il rabbino capo di Trieste, Alexandre Meloni, a margine della cerimonia e facendo riferimento a recenti proteste contro vaccini e Green pass, aveva rimarcato che «il fatto di usare la Shoah per delle proteste, di vestirsi da deportato, di portare la stella gialla o di inneggiare dicendo che siamo un Paese che vive lo stesso periodo del fascismo crea confusione e soprattutto un danno immenso. Perché le cose non sono più al loro posto».

Pochi giorni fa, Rossi, facendo sostenendo di essere venuto a conoscenza «dalla Soprintendenza di Padova del fatto che la Comunità ebraica vuole denunciarmi», ha scritto: «Sono curioso di vedere cosa si inventeranno per far partire l’ennesimo procedimento penale e farmi un nuovo processo politico. Io non ho istigato all’odio razziale, ed i testimoni non mancano. Ho semplicemente ricevuto un invito ufficiale, tramite mail istituzionale, a partecipare alla commemorazione solenne presso la Risiera di San Sabba di Trieste in veste di capogruppo consiliare 3V». E infine: «Mi auguro che la Comunità ebraica non commetta questo errore, e sono disponibile ad un incontro chiarificatore con chi avesse frainteso le mie azioni, e in ogni caso non mancherà mai la mia vicinanza e fratellanza verso il loro Popolo». Rossi, già condannato a 5 mesi con la condizionale per l’episodio all’esterno dell’ufficio postale di San Giovanni, dopo quanto accaduto venerdì al ricreatorio Toti si trova agli arresti domiciliari.

(da Il Piccolo)

 


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