Non potrebbe avere un’uscita più significativa, il 7 marzo prossimo, vigilia della Festa della donna, il film (con patrocinio di Amnesty International Italia) di Nahid Sarvestani Persson, regista iraniana naturalizzata svedese, che racconta la storia di Masih Alinejad, ex giornalista parlamentare a Teheran, diventata la voce delle donne iraniane nelle battaglie di civiltà.
Masih Alinejad oggi vive sotto protezione negli Stati Uniti, con una taglia sulla testa, ha sei milioni di followers che la seguono su Instagram nella quotidiana lotta che conduce contro ogni limitazione dei diritti civili e per il rispetto delle donne
Il film Be may voice – Sii la mia voce, è il ritratto di una donna coraggiosa che dagli Stati Uniti, dall’Europa e ovunque va nella sua quotidiana missione di portavoce dei diritti delle donne oppressi in Iran, si batte a rischio della sua stessa vita, ma anche dei parenti che ha lasciato in Iran alla mercè delle autorità della repubblica islamica. Grazie a Internet e agli altri strumenti di comunicazione telematica, Masih riesce a comunicare con le donne iraniane che in patria non hanno nessuna possibilità di far valere i loro diritti. Riceve migliaia di messaggi, di filmati, di fotografie che documentano le violenze alle quali le donne sono sottoposte dall’islamismo radicale, un regime che non si limita a imporre il velo e manda in carcere le donne che non obbediscono all’imposizione, ma vieta loro qualsiasi forma di vita indipendente e di affermazione personale. Per questo, nel documentario girato in farsi, la lingua ufficiale persiana, e distribuito in Italia con i sottotitoli, Masih Alinejad non porta il velo ma un fiore bianco fra i capelli, che è diventato il simbolo della sua lotta in favore delle donne. E quando va negli studi delle reti televisive occidentali che la invitano per parlare della condizione femminile in Iran, Masih Alinejad, una 45enne con marito e figli, si scatena come una furia travolta dall’emozione del racconto che ogni volta è costretta a fare sulla base delle testimonianze che le arrivano dalle sue fan lontane, delle quali si è impegnata ad essere la voce libera. Un giorno, in uno studio televisivo londinese, dopo la provocazione di un rappresentante del regime iraniano, non ha retto alla rabbia e al dolore, si è strappata di dosso il microfono e ha piantato in asso la registrazione: troppa emozione.
Facile immaginare come i sostenitori dell’islamismo radicale vedano questa donna che non teme niente e nessuno. Alla domanda di un giornalista “Se tornasse in Iran la decapiterebbero?” Masih risponde: ”Non ci vado dal 2009, che nostalgia”.
Data di uscita:07 marzo 2022
Genere: Documentario
Anno: 2021
Regia: Nahid Sarvestani Persson
Attori: Masih Alinejad
Paese: Svezia
Durata: 94 min
Distribuzione: Tucker Film, Pordenone Docs Fest
Montaggio: Anne Fabini, Nahid Sarvestani Persson
Produzione: ARTE, NHK, RTS