Ma i sogni riescono ad attraversare le pareti di pietra, illuminano stanze buie oppure oscurano quelle illuminate mentre le persone che li abitano entrano ed escono a loro piacimento dalle porte ridendosela dei lucchetti.
È un nero che appiccica, una densa fuliggine; sono nubi fatte di fili di fumo sottile che paiono allungarsi come zucchero filato in bianco e nero ed avvolgerci come ragnatele dense, antiche e polverose dalle quali prendono forma figure delle tenebre. Sono alberi alti e cupi della foresta attraversati da oscure carrozze, sono conigli e cervi che corrono spauriti, sono corvi caliginosi e cigni sinuosi. Ma sono soprattutto occhi: acquosi, tristi, languidi, ammaliatori, affilati, inquietanti che ci guardano insistentemente, persino dalle ali di falene mortifere. Occhi che ci rimandano con l’immaginazione alle illustrazioni oniriche del simbolista Odilon Redon per i racconti dell’altro maestro del noir ottocentesco, Edgar Allan Poe.
Con grande sapienza Ana Juan, illustratrice, pittrice e artista spagnola, tra le più apprezzate sulla scena dell’illustrazione contemporanea, ci fa immergere all’istante, con carboncini che paiono fatti di fuliggine, nel mondo gotico di Joseph Sheridan Le Fanu, accompagnandoci nel bosco di in un castello della Stiria, abitato dalla giovane e malinconica Laura, da suo padre e dalla servitù.
Nella vita della ragazza tutto procede senza grandi emozioni e con molta solitudine, fino a quando un’oscura carrozza si rovescia davanti allo shloss, portandole una giovane amica, una viaggiatrice molto debole che non può proseguire il viaggio con la madre e viene lasciata in affidamento al padre di Laura.
Laura riconosce nella giovane, con molta sorpresa, la bambina che molti anni prima aveva incontrato in un incubo che le aveva provocato molta inquietudine perché non era mai riuscita a delimitarlo nel solo mondo onirico. Il padre e la figlia troveranno inoltre una notevole somiglianza della giovane ospite, Carmilla, con un ritratto di un’antenata della madre, tale Mircalla di Karnstein.
Laura, anche se con qualche titubanza, è affascinata da Carmilla, aveva una carnagione colorita e splendente, lineamenti minuti e ben modellati, occhi scuri e luminosi e capelli stupendi. Non avevo mai visto una chioma così sontuosa, folta e lunga come la sua quando la lasciava sciolta. Mi piaceva metterle le mani sotto suoi capelli e ridevo, meravigliata del loro volume.
Ma Carmilla giorno dopo giorno si spinge oltre: il suo trasporto somigliava a quello di un amante, mi metteva in imbarazzo, lo trovavo odioso eppure ne ero sopraffatta. Con occhi avidi mi attirava a sé e le sue labbra mi deponevano baci ardenti sulla guancia mentre sussurrava, quasi singhiozzando: “sei mia, devi essere mia, saremo tu e io per sempre”.
Le due si uniscono sempre di più, Carmilla ama Laura fino quasi a trasalire, ti sembrerò crudele e profondamente egoista – le dice – ma l’amore è sempre egoista. Più è intenso, e più è egoista. Non hai idea di quanto io sia gelosa. Devi venire con me e amarmi, fino alla morte, oppure odiarmi e venire comunque con me, e odiarmi fino alla morte e oltre. Proseguono fino a quando Laura ha una nottata terribile, non distingue la realtà dall’onirico, le pare che un’animale demoniaco balzi sul letto e sente una puntura nel petto, come due spessi aghi che affondano nella carne; Carmilla sparisce e viene ritrovata soltanto la mattina seguente.
Dopo quell’episodio Laura è sempre più debole, peggiora di giorno in giorno, ma verrà salvata, non morirà come la giovane nipote del generale che aiuterà il padre a capire chi è realmente la loro giovane ospite.
Le Fanu non solo delinea il ritratto sottile, sensuale e inquietante della prima vampira della storia della letteratura gotica, anticipando il Dracula di Stoker, ma scrive anche un racconto a tematica lesbica esplicita, anticipando il “Pozzo della solitudine” di Radclyffe Hall.
Quanto è stretto il rapporto tra le due giovani? Quanta Carmilla c’è in Laura? Quanto Laura desidera realmente Carmilla o quanto la respinge? Carmilla entra nei suoi sogni, turbandola, molti anni prima che si conoscano e, probabilmente non ne uscirà mai più, neanche dopo l’esecuzione capitale della vampira, ancora oggi l’immagine di Carmilla mi torna in mente sotto diverse forme (…) spesso mi è capitato di svegliarmi all’improvviso da un sogno, credendo di sentire i passo leggero di Carmilla davanti alla porta del soggiorno. E questo sembrano anche suggerirci la bellissima immagine messa in quarta di copertina – due cigni, uno bianco e uno nero, che intrecciano i loro lunghi colli formando il simbolo di infinito e un’immagine speculare che con tutta probabilità allude al tema romantico del doppelgaenger – e la frase di Ana Juan messa in esergo: All’Amore, infinito come la notte sulla tua pelle.
Joseph Sheridan Le Fanu
Carmilla
Illustrato da Ana Juan
Traduzione di Francesca del Moro
Logos Edizioni, 2015
Euro 20,00
I libri pubblicati da Logos sono acquistabili sul sito https://www.libri.it/logosedizioni
Carmilla di sangue e fuliggine, illustrato da Ana Juan per Logos Edizioni