Incontrando i partecipanti all’incontro promosso dal consorzio di media cattolici “Catholic fact-checking”, il pontefice si è anche soffermato sulla necessità di contrastare le fake news, anche su Covid e vaccini, ma sempre nel rispetto delle persone e ha esortato ad «essere insieme per la verità», che significa cercare un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare i profitti.
«Essere correttamente informati, essere aiutati a capire sulla base dei dati scientifici e non delle fake news, è un diritto umano. La corretta informazione va garantita soprattutto a coloro che sono meno provvisti di mezzi, ai più deboli, a coloro che sono più vulnerabili». Lo ha detto il Papa nell’udienza ai partecipanti all’incontro promosso dal consorzio internazionale di media cattolici “Catholic fact-checking” che si occupa in particolare di contrastare le fake news sul Covid 19 e sui vaccini.
È necessaria – è un altro passaggio della riflessione di Bergoglio – una corretta informazione sui vaccini senza però «ghettizzare» nessuno, anche coloro che «senza piena avvertenza e responsabilità» aderiscono alle fake news. «Cerchiamo di operare – ha aggiunto – per la corretta e veritiera informazione sul Covid-19 e sui vaccini, ma senza scavare fossati. La pandemia ci invita ad aprire gli occhi su ciò che è essenziale, su ciò che davvero vale, sulla necessità di salvarci insieme. Cerchiamo dunque di essere insieme per e mai contro».
Da qui l’invito a contrastare le fake news, ma sempre rispettando le persone. «Il comunicatore cristiano fa proprio lo stile evangelico, costruisce ponti, è artigiano di pace anche e soprattutto nella ricerca della verità. Il suo approccio – il monito di Francesco – non è di contrapposizione alle persone, non assume atteggiamenti di superiorità, non semplifica la realtà, per non scadere in un fideismo di stampo scientifico. La realtà è sempre più complessa di quanto crediamo e dobbiamo rispettare i dubbi, le angosce, le domande delle persone, cercando di accompagnarle senza mai trattarle con sufficienza».
E infine, «non stanchiamoci di verificare le notizie, di presentare in modo adeguato i dati, di essere noi stessi sempre in ricerca. La ricerca della verità – ha evidenziato il pontefice – non può essere piegata a un’ottica commerciale, agli interessi dei potenti, ai grandi interessi economici. Essere insieme per la verità significa anche cercare un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare la redditività commerciale, significa anche promuovere una società informata, giusta, sana e sostenibile. Senza un correttivo etico, questi strumenti generano ambienti di estremismo e inducono le persone a pericolose radicalizzazioni e questo è il conflitto. L’antidoto contro ogni tipo di falsificazione è lasciarsi purificare dalla verità».