E’ meravigliosamente noiosa la votazione del prossimo Presidente della Repubblica. Quando il passaggio di potere avviene pacificamente e nel rispetto delle regole, vuol dire che la civiltà ha sopravanzato la violenza. Certo, il rito non è avvincente e la routine è pesante. Ma se alziamo lo sguardo sul mondo, vediamo che il potere ancora si strappa con i golpe (dalla Turchia al Burkina Faso) o si pietrifica nell’assolutismo anche in grandi nazioni (Russia e Cina tra tutte), dove il dissenso è perseguitato, la stampa imbavagliata e le votazioni sono una snella farsa oppure escluse da modifiche costituzionali che prorogano a vita il ”caro leader” di turno.